sabato 14 marzo 2020

Spuntavamo la notte come lucciole

Spuntavamo la notte come lucciole, con le nostre finestre accese.
Eravamo quelli dalla televisione spenta.

La notte era il momento concreto.
Nessuno riusciva a dormire.
Le canzoni del giorno, le risate, i video stupidi venivano messi a letto dalla Luna.
Noi no.

Dovevamo fermarci per capire dove cazzo eravamo.
Si aprivano i pensieri.
Dovevamo fermarci per capire cosa cazzo stesse succedendo davvero.
Dovevamo capire se questa distrazione che ci passavamo con i nostri mezzi era davvero la scelta più opportuna o se stavamo dimenticando altro, qualcosa di forse più importante.
Nessuno lo sapeva.
Nessuno.

La notte sarebbe rimasta lì, a tratti immobile.

Sullo specchio c’era un post-it “Andrà tutto bene” - suggeriva.

Volevamo sapere se era questo il momento di iniziare a DARSI, senza timore.
Volevamo sapere se era questa l’occasione per aprire tutti gli scrigni.
Volevamo sapere se correvamo il pericolo di essere veri o se alla fine qualcuno ci avrebbe applaudito per questo.
Quel qualcuno eravamo noi, noi stessi.
L’applauso migliore, l’applauso più atteso.







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