domenica 18 aprile 2021

Il prof di filosofia

C’è stato un tempo intensissimo in cui “c’erano nuvole in certe camere e meno ombrelli di quel che pensi, dove ci sedevamo in riva al fosso per condividere ogni attimo e sentirci più leggere”.

Dove facevamo cd che condividevamo con una cuffietta a testa con una “sacralità” pazzesca e dove qualcuno all’improvviso irruppe in classe esordendo con “Qual è il senso della vita?” Era il nostro professore di filosofia del terzo anno, che era molto strambo a prima vista (e forse anche alla seconda), ma ci ha portato in un “non luogo” dove ci ha chiesto di parlare… e di farci ascoltare… e di ascoltare.

Ci ha dato l’ascolto che volevamo, ma non sapevamo di volere davvero.

Lo ricordo a distanza di tanti anni con un grande sorriso, perchè ci ha aperto una porta “verso dentro” ma ce l’ha fatta condividere.

Ci ha “ingannato” portandoci a salire una montagna con mezzo litro d’acqua a testa, sotto un sole cocente, per farci meglio comprendere i gesti disperati di qualcuno che probabilmente non aveva parlato, non aveva ascoltato e non si era fatto ascoltare.

Ci ha fatto dormire in un convento a nostra insaputa, ci ha fatto frequentare luoghi in cui non avremmo mai messo piede per scelta… e alla fine, è stato un grande, ma l’abbiamo capito solo dopo. È stato un periodo bellissimo, è stato formativo, è stato un tassello delle nostre vite da adolescenti che credo ognuna di noi conserva in un posto del cervello pieno di luce.


“Metti in circolo il tuo amore

Come fai con una novità

Metti in circolo il tuo amore

Come quando dici si vedrà

Come fai con una novità”


E non posso non pensare che sono LE PERSONE come lui a fare la differenza e in generale… le persone delle nostre vite fanno la differenza e lasciano il segno.

La sua scia d’amore, a distanza di 20 anni, è ancora qui ed è meraviglioso ❤️