venerdì 21 luglio 2023

È semplice.

So che non possiamo stare insieme, ma ti amerò sempre. 

È semplice.

Non tutti gli amori sono fatti per essere vissuti a lungo. 


Certi amori vanno solo accettati.


Io lo accetto.

Prenditi cura di te e sorridi anche tra le lacrime.


Io in qualche modo ci sarò.


Tu in qualche modo ci sarai.


Ti auguro e ti augurerò sempre il meglio.

Grazie per le risate.

Grazie per il calore.

Grazie per i chilometri.

Grazie per il tempo.

Grazie per gli abbracci.

Grazie per i sorrisi.

Grazie per le lacrime.

Ho imparato ancora.

Ho vissuto ancora.

Ho amato ancora.


Ovunque tu sia e ovunque tu sarai, c’è qualcuno, da qualche parte che sorriderà pensandoti cantare a squarciagola una canzone avvelenata ;)

ps: e ricorda che hai una missione in caso di morte ;)







La prima alba insieme sarà sempre un bel ricordo.


Spogliàti dalle certezze della tradizione...

 “Spogliàti dalle certezze della tradizione, 

camminiamo infreddoliti e tremanti alla ricerca di calore umano.

L’acquisto di coperte non basta ad attutire il gelo dell’anima, dove i sentimenti ormai sono ghiacciati e le speranze ormai iceberg pietrificati.

Che desolazione! 

È un mondo plumbeo il nostro sè, che all’esterno rivestiamo di mille arcobaleni per apparire audaci… ma soprattutto per guardarci allo specchio e sembrare a noi stessi forti… questo ci aiuta.

Altre volte però è proprio questo a fotterci.

L’illusione di star bene ci si attacca addosso come una medusa, non se ne va più. E si sa che solo al sole le meduse possono sciogliersi, svanire.

E per chi non sogna più, immaginate come debba sentirsi ad avere una perenne convivenza con una solidificata illusione.

È rabbia ed è tutto offuscato.

Sembra di vivere con un apparente gemello siamense, con due personalità: a volte l’illusione, a volte noi stessi. 

Continuando così mai nessuno più saprà come stai davvero…

Nessuna emozione potrà essere limpida e precisa.

Sarà sezionata, frammentata e portata ad analizzare da entrambe le personalità. Ma le emozioni non possono essere razionalizzate.

Quindi addio anche a quelle.

Chissà come ci si sente.

Chissà chi potrà rispondere…sinceramente” 


(scritto tra il duemiladue-duemilacinque)


Saranno state le lacrime al concerto di ieri, una commozione pronfondissima, a farmi riaprire questo libro…

Quando mi rileggo, quando risento quel dolore, quando mi stupisco per quello che ho scritto e che ho sentito… e quando poi mi vedo sorridere, nonostante tutto, mi batterei un 5 alto e mi direi “Ce la stai facendo ad essere te stessa, stai entrando nell’èlite. Vai avanti così, vai spietata e con coraggio. Sei viva!”


Lo auguro a chiunque mi abbia letto fin qui. 

‘A vit è nu muorz, non ce lo dimentichiamo guagliù <3