venerdì 12 aprile 2024

Anni 41.

A volte ho paura di non avere più paura.

A cosa serve la paura?

Ho cercato l’etimologia naturalmente e il significato che mi piace di più è lo smarrimento. 

Oggi la vedo così la paura: lo smarrimento.

Però al tempo stesso lo smarrimento può essere anche un lasciarsi andare, nel vuoto, nello sconosciuto.

Abbandonarsi allo sconosciuto, un po’ come si può fare facendo il morto tra le onde del mare agitato… qualcosa succederà, un pensiero stimolante arriverà, uno scoglio su cui sbattere e farsi male ci sveglierà dallo stato di intorpidimento in cui non vedevamo più una direzione.


Prego di vedere con gli occhi della ragione ogni tanto quel cuore che sembra andare per fatti suoi. 

E allora ogni tanto torno da lui e accompagno le sue vedute, a volte illusorie... ma ha troppa voglia di vivere quel cuore. Lo vedi col polso chiuso a sorreggere una testa sognante, come fai a dirgli qualcosa?

E poi adesso torniamo dove abbiamo scritto la “famosa” lettera dal cuore al cervello

Non è più tornato indietro… e alla fine ne siamo tutti fieri.


Sì, fa malissimo in alcune circostanze e poi il cuore non ha orecchie, sente con altre vibrazioni, forse ha una sorta di autismo congenito che non segue il solito “meccanismo”.

E lo vedi rincorrere aquiloni sulla sabbia, incantarsi a guardare la Luna, ballare nel letto… che gli vuoi dire? 

Ha imparato a superare dolori, ha attraversato così tante mancanze d’aria, apnee che sembravano eterne e... buchi neri che… non posso dirgli nulla, se adesso RESPIRA.

Lo osservo splendere leggero e posso solo sorridergli.


Siamo vivi.





sabato 6 aprile 2024

Anni 10.

Continua a scorrere quel calendario e quest'anno siamo al decimo anno, mammaré.

Chissà perché teniamo il conto anche del tempo senza tempo. 


Nel tuo piccolo hai fatto grandi lotte. 

Nel tuo piccolo mi hai lasciato un sacco di insegnamenti… a volte ricevuti a voce, altre con i fatti, altre a “calci in culo”… ma l’insegnamento più grande che ho avuto dalla tua morte è stata… la RINASCITA.

Mi hai scombussolato la scala dei valori, portando a galla nuove esigenze, nuova leggerezza, tanta consapevolezza e chiedendo all’amore per la vita di accompagnarmi ad ogni passo.


E ho ritrovato un pezzo di una cosa che scrissi tempo fa per te e sorridere è stato inevitabile <3


(…)“Di orecchie seppur stanche e talvolta fischiettanti e piene di ronzii, sempre disponibili all’ascolto.

Di ginocchia scricchiolanti che non volevano smettere di camminare.

Di silenziosissime paure nascoste sotto al letto.

Di errori incomprensibili agli occhi di molti, soprattutto ai nostri, con la grande meraviglia e disperazione di chi incassa il colpo, si spezza e crede di morire, ma poi si rialza… solo per amore.

Di emozioni ubriache di vita.

Di instancabile voglia di vivere.


Eri così.“ (…)