martedì 11 settembre 2018

Charlotte giaceva ancora sul letto, incredula.

Il corpo le disse che poteva andare, riprendere il cammino.

Diede l'ultimo abbraccio al bagaglio emozionale che aveva ritrovato, a quella luce comparsa sul cammino inaspettatamente e se ne andò.

Non c'era più nulla da dire.

Era una luce ad intermittenza o forse era sempre stato buio ma il suo sentire le aveva fatto vedere cose che in realtà non erano presenti. Vide lo squallore e non le piacque.

Charlotte giaceva ancora sul letto, incredula.

Spense la luce, chiuse il gas, andò a chiudere tutte le finestre e richiuse a chiave la porta.

Tornò ad abbracciare Miranda.

(altra bozza in giacenza...)

Probabilità azzerate.

Abbracciatevi e stringetevi.

Non potete sapere se ci saranno altre volte. Forse qualcuno già lo sa, forse qualcuno no.

Ci sono abbracci in cui ti perdi, altri che puoi solo temere.

Non capirò mai chi finge nei sentimenti, 

non ne capirò mai il senso.

E' una strana società quella in cui viviamo: se non ci si etichetta nei rapporti scattano le crisi esistenziali. 
C'è chi sceglie di fottersene e darsi e chi magari per timori mai ammessi cura l'etichetta della strafottenza,
anche quello è un catalogo di cui far parte.

Oggi ho una nuova consapevolezza e anche un po' di amarezza.

La vita è una scelta.

"Dovrai comunque ringraziarlo per sempre", le ricordò la voce narrante.


(il post era in bozza da un po'...)