lunedì 18 dicembre 2017


I colori della diversità.

L’emozione dell’incoscienza.

L’inevitabilità del sangue.

La rabbia immatura della solitudine.

La consapevolezza della bellezza dell’ inafferrabilità.

La curiosità che mi hai tramandato con il tuo essere.

Il sorriso che scolpisco colpo dopo colpo mentre le lacrime si asciugano.

Quel respiro strozzato che vaneggia nell’istante intenso.

Quel respiro inaspettatamente profondo che mette pace su ogni cosa.



Vivrò anche per te e vivrò sempre con te.

mercoledì 20 settembre 2017

Ti ho amato perchè non avevo altra scelta. Anche questa è per te.

Sarai sempre “il posto da cui vengo”.
Ogni ricorrenza è una coltellata. Provo a festeggiarti con un sorriso e un momento fermo, dedicato solo a noi.
Ho ritrovato il mio/tuo libro e una parte della dedica dice”..perchè non sarà mai facile essere come si è, perchè ci sarà sempre qualcuno che non lo capirà..ma a volte penso “MA CH ME NE FOTT!” our love is here to stay, anche se i paesaggi e i panorami cambieranno”. 
Rileggerlo ora sembra quasi un presagio.
Our love is here to stay mammarè.

Provo a stringere tutta la tua diversità provando a cibare la mia.
Provo ad accarezzare l’anima ricordando le tue mani.
Provo ad accettare la realtà, again and again. Sì, ci riesco, ci riesco sempre alla fine.
Provo a scrivere per te e per alleggerire me.
Provo a custodirmi nuovamente e mettendomi a posto mi riscopro, again and again.
E’ un bel ciclo, anche questo.
Provo a dirmi che ci sei, da qualche parte ci sei.
Provo a dirmi che ti sento, sì da qualche parte ci sei.
Provo a rincorrerti nelle foto, nei ricordi. Proprio oggi qualcuno me ne ha consegnato uno allegro, avevo solo 4 anni e non potevo ricordarmelo. Quindi anche oggi in qualche modo ci sei.
Provo a correre e sfogarmi e a volte vorrei solo cambiasse il panorama. A volte vorrei solo essere su quella riva e brillare di sale.
Sarai sempre il posto da cui vengo.
Prima ti toccava ricordarmelo ogni tanto, ora devo fare da me, te la sei scansata :)
Pigl a scop e pulizz., l’ho capito solo crescendo.

Ora capisco l’irrequietezza di questi giorni.
Ti ho amato nonostante i buchi neri.
Ti ho amato nonostante il tuo essere in tanti aspetti aliena.
Ti ho amato perchè non avevo altra scelta.
Continuerò ad amarti, sempre. Forse è l’unico SEMPRE in cui credo.
La tua morte ha portato a galla tutto: il bello e il brutto, le tempeste e i paradisi e non mi sono mai coperta gli occhi.
Ho vissuto mille incubi e mille favole. E ora sono qui ad amarti, a difenderti con la consapevolezza del “poi” e con tante verità che hai tenuto nascoste.

Siamo esseri umani prima di ogni ruolo ed etichetta, questo te lo dissi già.
Non ho altra scelta mammarè. Ti custodisco gelosamente.
Però te ne sei andata troppo presto. 

Avevamo già tanti bei bastoni pronti ad accompagnarti nella vecchiaia, unici e “semplici” come te. Rido pensandoci.

Ti immagino festeggiare lassù o chissà dove e sorrido. Qui manchi ma mi piace pensarti bene, seppur lontana da me.


giovedì 14 settembre 2017

Nonostante tutto

Sei sveglia?
Si

Pensavo a quanto sia bella questa vita intrisa di emozioni, sì, nel bene e nel male, sempre intense.
Pensavo a quanto vorrei abbracciarti, pensavo al tuo sguardo che vorrei incrociare.
Pensavo che sei stata brava, mi hai lasciato una bella scia, nonostante tutto.

Sì, "nonostante tutto" è la cosa più bella che si possa dire perchè indica che si è andati OLTRE e dietro quell'OLTRE siamo stati capaci di andare e scovarci delle scintille di luce con cui ci siamo strofinati per rinascere ancora e riscoprirci e "riannusarci negli angoli" (come diceva qualcuno di nostra stretta conoscenza!)

L'emozionometro è il fulcro, no? Non credi?

A volte penso che avresti dovuto custodirlo meglio, altre mi dico che forse ognuno ha la sua storia e dall'esterno è sempre più facile dare suggerimenti.
   Ti sento, vai avanti.
Ti immagino con lo sguardo di chi lo sa. E' andata così, è andata comunque bene finchè siamo ancora qui a rincorrerci in qualche modo oltre il tempo e lo spazio.
"Siedi sugli scogli e parla con le onde, a volte capita che il cielo ti risponde" (La Pina)

A volte sento dentro il tuo odore, lo so che ci sei.
Non ci si abitua mai del tutto, è la scia probabilmente.
Se non fosse andato tutto com'è andato non saremmo qui.



mercoledì 13 settembre 2017

Believe (hidden tracks)

Gli incontri.
Le culture.
I tratti somatici.
La diversità.

La meravigliosa diversità ancora insegna, affascina e ascolta.
Apprendo con cura le sfaccettature dell'essere umano.

Prendo quota, prendo fiato.
Benedico la vita.
Benedico la diversità.


mercoledì 30 agosto 2017

L'archivio storico.

Non ti ho forse mai creduto.

Sapevo covassi dei segreti e forse mai sarei riuscita a scoprirli da sola.

C'è un archivio storico, una memoria a cui ho scoperto di poter attingere e ad ogni incontro mi regala verità non sempre facili da digerire ma amo la verità.
I contorni della realtà sono meno sfumati di ieri.

Da qualche parte ho letto che le donne non le ferma nessuno. Inizio a crederci.

Ingoiamo verità taglienti senza lasciar fuoriuscire sangue.

Sorridiamo nascondendo ghigni e bestemmie.

Cresciamo anche se non ne abbiamo voglia.

Ascoltiamo. Ascoltiamo. Ascoltiamo. Ascoltiamo. Sospiriamo.

E' tardi per urlare e poi a cosa servirebbe? I vizi non si decapitano con le parole.

Il mio puzzle si scompone e si ricompone ad ogni passo, o quasi.

C'è solo una cosa che mi fa paura: dare profondità a rive basse nonostante si veda il fondo.

La verità, sopra ogni cosa. Per quanto faccia male.
La consapevolezza, nuova compagna di vita.
Sì, scriverò un altro libro.

Mi auguro di custodirmi gelosamente.

Mi auguro di splendere. Mi auguro di continuare ad essere donna nella migliore accezione possibile.

Prima o poi si alleggerirà anche questo peso.
Prima o poi il cerchio si chiuderà e ancora una volta si raccoglierà ciò che si è seminato.

Mi auguro di riabbracciare la mia splendente riva.

Mi auguro di perdere i piedi nella mia sabbia tanto amata.

Mi auguro di ritrovare lei, di nuovo lì, con lo sguardo consapevole che mi dice "Non volevo farti soffrire ancora di più, anche se per me forse sarebbe stato più facile. Ho preferito tutelarvi". E la ringrazierò e l'apprezzerò.
E la stringerò annusandola forte.

Ringrazio l'archivio.

Ringrazio questa vita che ancora una volta mi dimostra che c'è sempre una motivazione alle cose e che presto o tardi la verità prende quota e ci si ritrova in qualche maniera, ci si ritrova. In vita e dopo la morte.
Siamo qui, dal mio sempre al tuo per sempre. 

Mi manchi sempre, però. Mi manchi sempre.

L'unica cosa che mi rincuora è sapere che i tuoi insegnamenti e i tuoi valori sono più forti di ogni cosa, che ti sei sporcata per amore, il nostro.

Vorrei dirtelo, vorrei complimentarmi. Vorrei dirti che sono fiera di te anche se non so se avrei fatto lo stesso. Mi manchi assai.

Non mi ci abituerò mai a non averti qui quando ho tanta voglia di te.






Il rientro in città

L'orologio che si muove, tu che gli corri dietro.

Il rientro in città è sempre traumatico.

I muri sono sempre più stretti.

La mente è ancora troppo libera, vuole respirare ancora e godere dei pensieri lunghi.

Pensieri lunghi.

Il telefono che squilla, trilla. Oggi lo butterei.

Vibra, lo ignoro.

Quanto è prezioso il silenzio.

"sta durmenn senza tiemp nu ricordo ca nun pens' 'cchiù" 

Quante scoperte con gli occhi nell'orizzonte lontano.

Quante scoperte galleggiando sul mare.

Quante scoperte dietro le nuvole.

Quante scoperte sotto le stelle.

Custodirò tutto ancora, componendo nuove consapevolezze.



sabato 19 agosto 2017

Lasciami pensare che sia un mondo di merda

Lasciami pensare che sia un mondo di merda, quello in cui se nasci nella parte "sbagliata" ti tocca subire da tanti anni bombardamenti dall'alto sulla tua casa, la tua scuola, le tue origini, le tue radici, la tua famiglia. Dove le donne di qualunque età se non muoiono subito, vengono stuprate ripetutamente senza possibilità nè di ribellarsi nè di avere successivamente un caxxo di supporto psicologico. Vite rovinate per sempre.
Occhi spenti. Occhi che probabilmente non incroceranno mai il mio sguardo. 
Eppure mi sento straziata.


Lasciami pensare che sia un mondo di merda quello in cui pensiamo di valere qualcosa mentre siamo parte di un gioco di cui siamo solo pedine che non contano un cazzo.

Lasciami pensare che sia un mondo assurdo quello in cui le regole del giornalismo deprezzano le vite umane a seconda di quanto siano distanti da casa tua o dalla tv che ne trasmette notizia.

Lasciami pensare che sia un mondo di merda perchè un giorno vai in vacanza, dopo un anno di schiavo lavoro e ti tocca morire all'improvviso, mentre magari cercavi qualche souvenir da portare alla tua famiglia o eri intento a cercare qualche cibo che puoi assaggiare solo lì. Pedine, inconsapevoli di essere vittime di un gioco malato.

Lasciami pensare che sia un mondo di merda, perchè poi combattiamo la paura e questo terrorismo psicologico e reale continuando le nostre vite finchè la fortuna ci cammina accanto, perchè è solo grazie a quello che ora io sono qui a scrivere. Un anno fa ero esattamente dove c'è stato l'ultimo attentato. Fortuna. Nada mas.

Lasciami pensare che sia un mondo di merda.


I don't belong here.

Lasciami pensare che sia una società che mi fa vomitare, che ha perso ogni ragione di essere definita tale.


Tornerò anche stavolta a continuare a vivere finchè la dea bendata mi accompagna.


Spesso leggo di chi se la prende con "i terroristi", mi viene un pò da ridere ma non mi va di intavolare discorsi infiniti con chi non ha la mente aperta, non ho voglia di sprecare fiato e tempo. Incasso, ascolto, talvolta mi allontano. Non sto giustificando nessuno, sto solo cercando di osservare dall'alto.


Tutti siamo il risultato di ciò che abbiamo vissuto.

In questo mondo siamo anche il risultato di ciò che ci hanno fatto e vogliono farci vivere.

Vorrei provassimo ad immaginare per mezzo secondo quanta rabbia coveremmo dentro da decenni se avessero ucciso senza motivo alcuno tutta la nostra famiglia, la nostra città, le nostre origini, la nostra cultura.

Forse chi ha avuto almeno un lutto molto caro può lontanamente immaginare. Chi ha avuto un lutto vicino ha provato rabbia, anche solo contro un cancro (che è una bestia senza volto, eppure ha ricevuto le nostre profonde bestemmie): un solo morto, tanta rabbia.

Immaginate 10, 100, 1.000, 10.000, 100.000 lutti.


Immaginate senza fretta.


Guardatevi intorno e immaginate che non ci sia più nulla.


Niente IPhone. Niente internet. Niente tv. Niente divano. Niente casa.

Niente vicini di casa. Niente palazzo. Strada irriconoscibile.
Niente chiacchiere da bar. Niente bar. Niente abitudini.
Niente città, solo macerie.

Solo violenza.


Siamo il frutto dell'odio.

Siamo il frutto dell'avidità.
Siamo il frutto dei giochi di potere.

Quanto ancora durerà questo dolore?

Quante vite ancora verrano spente all'improvviso?
Quanto ancora dovremmo vedere?
Eppure finchè vediamo, siamo ancora fortunati.
Sì, non ci resta che vivere al meglio ogni attimo, sì, è l'unica cosa da fare.
Sì, il bicchiere sempre mezzo pieno. Finchè ce n'è voglio impregnarmi di vita, sì.

Eppure, anche stavolta l'anima è in lutto.


Il messaggio è sempre lo stesso: vogliate bene a voi stessi.

...e liberatevi da queste maledette e inutili etichette di apparenza.

A' vita è nu muorz.






giovedì 3 agosto 2017

Poche parole. Piene.

           
Le sorrise con lo sguardo di chi sa.

Forse sapeva. Forse l' aveva temuta. 

Le sorrisi con lo sguardo del "So che sai, ma so anche che non potrai mai sapere proprio tutto" e accarezzai il mio scrigno. 

Gli sorrisi.

Segni indelebili sulla pelle. Anni. Treni. Sorrisi. Risate. Sogni. 


Forse ogni tanto si chiedeva come sarebbero andate le cose se avessero fatto scelte diverse.

Raramente il sogno tornava a galla a ricordarle che all'età di 5 anni si sarebbero ritrovati in quella casa ancora sconosciuta con gli scalini di legno e la sedia a dondolo sotto il patio. Si sarebbero riconosciuti nuovamente, in modo diverso. 


I legami coltivati sotto le stelle non muoiono, li coltiva la notte,
di nascosto da noi stessi.

Never let me go. Sarà così.

Manca ancora qualche anno, non abbiamo fretta. 
Non ne abbiamo mai avuta, questa è la differenza.

"Metti l'anello al dito" riecheggiavano voci piene di risate.

Poche parole. Piene.
Pochi concetti espressi, era tutto dentro, era tutto condiviso.

"Ti faccio promettere di non limitarti...ogni passo che farai...mettici tutto te stesso...e sarà pieno di te, unico, grande...e lo auguro anche a me, di esserci al 100% in ogni passo che faro', augurio più grande non c'è per ogni essere umano degno di VITA...magari tutti riuscissimo a capirlo"




Life is perfect. 
Life is the best, full of magic, beauty[...]
(cit.)







martedì 25 luglio 2017

C'era solo la televisione accesa e le emozioni di qualcun altro

"Sì, sono qui"
asserì mentendo, e si chiese quanto ancora a lungo sarebbe durata quella farsa.

Sorrise. Poi si pietrificò in un ricordo in cui si sentì viva più che nella realtà.
Chiuse gli occhi e provò a rincorrersi.

Le sembrava di tangere un'anima a cui non sentiva più di appartenere.

Uscì dal ricordo, si guardò intorno e le sembrava fosse asettico. Si spaventò.

Provò a respirare cercando emozioni in qualche anfratto ma c'era solo la televisione accesa e le emozioni di qualcun altro. Capì di essere in trappola.



Pensavi che il tempo cancellasse ogni traccia

Pensavi che il tempo cancellasse ogni traccia.

Sì, la memoria mi ha salvato perchè ha selezionato.

La tua assenza

una costante.

Le ferite cicatrizzate.

Quelli come te li definisco vigliacchi e non mi piacciono.
Quelli come te hanno ancora da imparare.
Ma so che non accadrà.
Allora mi allontano.
Silenziosi passi saltellanti come i piedi delle ballerine di danza classica.


Puff!

Non ci sono più.
Lo so che si vede.
Lo so che ti manco.
Eppure ancora non hai capito quanto caxxo mi hai straziato il cuore.
Dovevi esserci TU e nessun altro.
Puff! 
Stavolta tu.

E' andata così. 
Non ho scelto, ho subìto scelte.
Ora scelgo.
Puff!

Fa ancora male. 
Passerà anche questa.
Sono tornata 
...da me.







Valori basic - non pervenuti.


Con le canzoni mi hai illuso e talvolta scorgo ancora qualche senso di colpa raggomitolato sotto il tavolo.

Credevo che davvero fossimo al primo posto.
Credevo che davvero coltivassi un infinito amore tessendo una tela che avrebbe coperto ogni distanza spazio-temporale.
Soffitto di stelle e mi hai conquistato.

Illusa.

Bambina.

Istintivamente Innamorata.

Credevo fosse un carattere un pò particolare il tuo, che magari non fosse stato capito subito.

Poi la realtà ha strappato il telone nero e ho visto il backstage. Mi è dispiaciuto molto, sì, lo confesso. Ti avevo un pò idealizzato.

Credevo ci fossero dei valori basic inclusi nel pacchetto di nascita, ma lo stupore scioccante del mio volto mi ha rivelato che così non è.

Per me c'è un prima e un dopo il 17, sì, quel giorno che non dimenticherò mai.

Forse pecco di sensibilità perchè ancora piango ascoltando canzoni come questa.

Sì, sicuramente pecco di sensibilità.

Mi dispiace ma certi scogli non riesco a non vederli, cerco occhi limpidi e sinceri e non li trovo più o almeno non nei tuoi.

Pecco anche di sincerità: non riesco a fingere.

Meglio sola, meglio sola, del resto quand'è che ci sei stato che non ricordo più? Ricordo solo che mi hai mangiato addosso quando ero già carne da macello e che mi hai abbandonato quando la mia bussola non aveva più l'ago. Certo, un Capodanno con gli amici era la priorità.

Non bussare alla mia porta, conserva la tua dignità se ancora un pezzettino in qualche tasca ti è rimasto.

No, non si torna più indietro.
No, ho perdonato già abbastanza. La tua è stata superficialità impregnata di menefreghismo. L'amore ha un altro odore.

Lo so che lo sai. Lo sai che lo so.

Nel mio nuovo mondo si entra solo su invito.




Non bussare alla mia porta

Parole che suonavano come un avvertimento
e una dichiarazione nascosta  “non goderti il tuo momento di libertà, ora ti toccherà badare a me”

Cerco labirinti in cui perdermi e sparire. 
Cerco labirinti in cui potermi prendere cura di me e coltivare il sano egoismo.
Cerco lucchetti di cui ingoiare chiavi
Cerco silenzi introvabili
Cerco distanze irraggiungibili
Cerco note lontane
Cerco artigli da far tornare a galla
Cerco custodi del MIO mondo

Non ho chiesto mai di ridarti indietro le TUE responsabilità, me ne sono presa carico in silenzio e autonomia.
Non bussare alla mia porta.
Non bussare alla mia porta.
Non bussare alla mia porta.

Non mi troverai. 

Arriverà prima di me, me lo auguro. Arriva per tutti.



giovedì 15 giugno 2017

Complimenti

Forse a volte abbiamo solo il necessario bisogno di sentire qualcuno che ci dica che siamo stati bravi.

Mi giro intorno e vedo la tenerezza di chi cerca continue conferme.

Anche per piccolissime cose, anche solo per essere dove si è.

Qualcuno forse ne ha bisogno di più, qualcuno meno. 

Ad ogni modo SIATECI, siateci dove qualcuno non è riuscito ad essere.


lunedì 13 marzo 2017

Soffri cane, soffri.


La foto non è mia, è presa da qui

Non dimentichiamo questo giorno, ragazzi, non lo facciamo.

Io credo che anche la morte debba avere dignità, pari a quella della vita. 

Non solo non ci è concesso, addirittura non sono interessati a parlarne.

Mi fermo qui, potrei diventare un po' scurrile, un po' stronza, un po' cattiva.

Mi fermo qui perchè solo chi ha vissuto certe esperienze SA...e gli rode dentro.

Italian style, again.

"Che brutto mondo" disse, e cambiò pianeta.

giovedì 23 febbraio 2017

Il cancro

Ti sembrerà tutto nuovo.
Ti sembrerà di avere occhi nuovi.
Ti sentirai chiuso in una bolla mentre il mondo fuori continua nella sua odiosa normalità, quella che per te non esiste più e quindi non sopporti più.
Ti sentirai un alieno che nessuno puo' capire.
Inizierai a cercare soluzioni pur sapendo che non hai le chiavi per farlo. Non è in tuo potere.
Ti sentirai impotente.
Ti sentirai a tratti inutile. 
Arriverà la rabbia contornata da 1000 bestemmie.
Inizierai a pensarle tutte "cosa ho fatto per meritarmi questo? Perchè la gente cattiva non si ammala mai? Sopravviveró a questo dolore? Quale sarà stata la causa? Potevamo accorgercene prima?"

Inizierà a pesarti ogni ora e ogni minuto. Saranno interminabili.

Avrai 1001 maschere, ti sembrerà di non riuscire più a ricordarti quale stai indossando: il sorriso per il genitore, il pianto per quando puoi farlo, il conforto verso chi condivide il tuo stesso dolore e tante altre che pian piano troverai dietro le quinte.

Ogni minuto. Lungo.

Ogni analisi. Ogni chemio o radio avranno una sottile ma profonda speranza di miracolo. 
L'ottimismo sarà la tua spalla, ma la realtà dovrai sempre incontrarla.

Non ho consigli da dispensare, tranne uno: siate sinceri con voi stessi, ditevi quanto vi volete bene, raccontatevi ogni cosa, abbracciatevi anche se non lo facevate spesso prima: vivetevi intensamente. Vivetevi finchè ce n'è.

Il cancro è bastardo.
Il cancro è un vestito che si adatta ad ogni corpo diversamente nei tempi e nei modi. Non ha pietà per nessuno. Non ha pazienza di aspettare.

Il cancro non ti dà modo di abituarti alla sua presenza che sei già fuori dalla tua realtà.
Il cancro è quella maledetta cosa che oggi tocca a me e domani a te, anche se non lo immagineresti Mai. MAI. 

Non scappate. Rimanete. Stringete una mano a chi è nella sua bolla (di merda) anche se non sapete cosa dire SiATECi, seppur in silenzio. 
Spronate alla vita finchè c è, accompagnate la vita fino al suo ultimo giorno. Del resto, prima o poi, arriva per tutti.
Ho sempre desiderato di morire senza nulla di "non detto".
Lo so, era meglio non leggerle queste cose, era meglio non scriverne ma soprattutto non viverle seppur da spettatrice dalle Mani legate. 
Provate a immaginare come si sentano i protagonisti di questa bestia malvagia. 
Siateci, solo questo.


.

Oso ancora pensare

Oso ancora pensare

Oso addirittura scegliere.

Ci stanno masturbando il cervello eppure non sembriamo godere.

Oso scegliere la salute mentale. E mentre temo di essere impazzita, mi riscopro coraggiosa.
A tratti zoppico, a tratti mi trascino, a tratti alzo le spalle e la testa e tiro dritto digrignando i denti.
E in testa si affaccia il pensiero “a mali estremi, estremi rimedi”.

Tra un po’ ci tatueranno la parola FLESSIBILITà nel cervello, stordendoci conl’importanza dell’apprendimento, la capacità di adattamento… intanto ci pieghiamoa 90 gradi, dimenticando che un tempo non troppo lontano agognavamo obiettivi professionali, obiettivi affettivi.
Non ci è data vasellina, eppure continuiamo a sorridere all’occorrenza.
Dovremmo organizzare corsi di sorriso reale e terapeutico,dovremmo organizzare ritrovi di benessere e condivisione, energia positiva e caricaallo stato puro, dobbiamo darci forza, dobbiamo rimanere umani, rimanere sani.

Non so ad oggi quanti suicidi ci siano stati per mancanza improvvisa di lavoro…posso solo immaginare la grandezza della disperazione che porta a compiere certi gesti.
Eppure, rimane anche quella di chi lotta, si sforza, arranca, ce la mette tutta, sopporta, in silenzio, sopporta.
Rimane un numero considerevole di persone ricoverate per improvvisi attacchi di panico, attacchi di ansia.
Ci stiamo ammalando.
Vorrei gridare.
 Vorrei gridare insieme a voi.
Lo so… lo so… saremmo in tanti.


(ancora hard-disk arcani che sfornano pietre miliari)

(JR- WOMEN ARE HEROES)



Cuore in cubetto, cubetto di cuore.

Era per lei come un phon al tasto 3, diretto sul suo ghiaccio.
Cuore in cubetto. Cubetto di cuore.
Difficile proteggersi o urlare “BASTAAAAA”!!
Riceveva quell’aria bollente e sentiva la sua forma mutare.
E all’improvviso non si riconosceva.
E all’improvviso si conosceva.
Paura, timore, delirio, amore, forse coraggio, forza e coraggio, calore, ancora calore…
Covava brividi repressi.
Covava altruismi che aveva dovuto prendere a calci fino a rendere impercettibili…stesso trattamento che aveva subìto sulla sua persona e i suoi sentimenti.
Si raggomitolò all’ improvviso, rotolò, frullò tutto quello che era stata fino a quel momento e poi si riaprì solo con se stessa e il suo SANO egoismo, l’unica maniera per restare a galla.
Era rotolata in un freezer, senza essersene accorta.

(da arcani hard-disk)

Domino


Anni sparsi su pezzi di carta.
Fotografie che tornano a galla.
Supremo e immenso ricordare.
Spazi che domino dall'alto.

Desiderio di impregnarmi.

E' la vita che chiama.

E' la vita che corre.

Corro altrove.


venerdì 17 febbraio 2017

Gli occhi.

Gli occhi pieni. Quelli che non hanno bisogno di parlare.
Corrono alla scoperta del mondo.
Il mondo fuori. Il mondo dentro.

I colori li hanno dentro. E quando li incontri li riconosci.
E quando li perdi vedi il vuoto, vedi tutto vuoto.
E’ lo specchio che non mente.
Lo specchio. Il silenzio.

La carica che senti che ti esplode dentro, ti cerca.
A distanza di secoli e di generazioni, di sguardi mai incrociati, ci sentiamo.

Guardi le foto e capisci dove ci sei e dove non ci sei.


E’ meraviglioso e al tempo stesso una condanna. Saper leggere è una condanna alla verità.