martedì 27 marzo 2018

Autocitarsi - L'INCOSCIENZA - anno 2010, come se fosse oggi.

Ci sono quelli che ancora seguono l'iter delle etichette del passato e a volte penso "beato te che ti basta questo credere che basti questo per star bene". Altre invece li guardo quasi in cagnesco, chiedendomi se non siano degli alieni profondamente alienati...e inconsapevoli di esserlo.

L'inconsapevolezza pare essere incoscienza.

Il termine INCOSCIENZA è davvero una bella parola.

Le sue definizioni solitamente hanno connotazione negativa: "uno scellerato, un incosciente", ma se provassimo a capovolgerne il senso? A capovolgere la realtà?

E' davvero incosciente colui che segue l'istinto o è più incosciente colui che segue i canoni e dettami della società spesso atrofizzando i sensori dell'anima? Li potrei definire burattini ma non voglio prendermi la briga di dare tali giudizi.

Ancora una volta: chi stabilisce cosa sia giusto o sbagliato?

Chi oltre noi stessi riesce a godere della nostra esistenza fino in fondo?

Nessuno all'infuori di te può saperne più di te, nessuno all'infuori di te può goderne più di te. E allora per chi vivi? Per chi agisci? In base a cosa scegli? La dualità spesso distante di te e dell'immagine di te che vuoi dare è in continua combutta.
Eppure valutiamo "incosciente" chi sceglie per sè, senza visibili "certezze" (economiche)

Ci sentiamo al sicuro nelle scelte comode. Sentiamo la morbidezza di un divano comprato a rate grazie al nostro ormai raro contratto a tempo indeterminato, parte di una casa acquistata con un mutuo (altra "fortuna" possibile nel 2010). Pezzo dopo pezzo a costruirci la comodità, illudendoci sia necessario per raggiungere la serenità, ennesimo step, ennesima etichetta.

Come considerereste qualcuno che all'improvviso, in un clima di tale precarietà, cambia idea?

Ci è ancora concesso?

Possiamo ancora permettercelo?

Probabilmente no.

E allora rimaniamo dove siamo. Perà abbiamo bisogno ALMENO di trovare qualche escamotages: tradimenti, nuove sensazioni, nuovi hobbies, cambi di sessualità.

Perchè abbiamo bisogno degli escamotages? Perchè questa attualità ci pone costantemente nella posizione di dovere RINGRAZIARE E SENTIRCI FORTUNATI per quel che abbiamo, mentre continuiamo a correre e lavorare incessantemente con le mani legate.

Mani legate da rate e ratei.

Mani legate da contratti fortunati su cui non potresti mai sputare (il senso di colpa ti mangerebbe)

Mani legate da quell'urlo che mandi giù perchè non puoi far trapelare del malessere altrimenti sei OUT. Pazzo, scellerato, incosciente, folle...essere umano che ha cambiato idea!

E' dura la vita, sì.

Ci hanno educato alla monogamia.

Ci hanno educato che se prendi una decisione deve essere quella e mantenerla.

Ci hanno educato con disciplina e coerenza.

Ci hanno insegnato che i valori sono importanti, e quindi devi averne almeno qualcuno in cui credere...valori come comandamenti: la famiglia, l'amicizia, l'amore, bla bla bla mi sembra di sentire quelle poesie da scuola elementare tanto in voga a Natale..

Ci raccontiamo che siamo diversi e ognuno ha le sue esigenze quando dobbiamo giustificare i cambi di direzione.

E allora? Abbiamo anche bisogno di giustificarci adesso?

Siamo burattini o esseri umani? Siamo robot o preda di prese di stomaco e capriole di anima e scioglimenti di cuore? Quando ancora a lungo ci prenderemo in giro?

[.....continua ancora a lungo, ma mi fermo qui!]


esplorate le vostre radici e prendetevene cura

venerdì 23 marzo 2018

12 mesi

Ho vissuto forse 3 vite negli ultimi 12 mesi.
Pare incredibile sia passato solo un anno.
Treni, aerei, divani, case, cantine, cose, corse, traslochi, lacrime, silenzi, corse, cantine, corse, discorsi, silenzi.
Telefonate, chattate, silenzi, lacrime.
Risate, cene poco sane, abbuffate, cene light.
Amici.
Amici. Organizzazione di cervelli altrui. Lucidità.
Famiglia.
Amici.
Amici.
Famiglia. Parole. Amici. Abbracci.
Non li conto più gli abbracci,
non li conto più i ringraziamenti. So solo che a pensarci mi scoppia il cuore di commozione.

Passano gli anni, festeggi in modo nuovo, in modo diverso.
Ti accompagni in modo diverso.
Sorridi in modo diverso.
Splendi con una luce diversa.

Cani, gatti, cinghiali, caprioli.
La natura mi ha abbracciato,
l'istinto mi ha raggiunto.

So che mi perdonerai, ma alcune scelte sono state doverose.
Ho dovuto liberarmi dalle cose.
Cose che forse tra 20 anni mi mancheranno.
Io non dimenticherò la cacciata consapevole.


Crescere è prendersi responsabilità, nel bene e nel male.
Io l'ho sempre fatto.
E a questo punto della strada non me ne frega un caxxo di chi rimane indietro.
Ogni passo è una scelta.
Non sarò mai parte di un quadretto di apparenza, non mi appartiene.

Oggi splendo grazie agli abbracci degli altri e anche grazie ai miei.

Continueremo a navigare diceva Pino...


Be the heroine of your life.