giovedì 29 novembre 2018

Il mini trattato sulla bugia maschile del 2018



La necessità maschile di mentire credo abbia un’origine atavica e culturale.

Risale a quando era in grado di tenere le redini di una famiglia o addirittura di tutta la sua stirpe.

Uomini, che non esistono quasi più.

E allora che fare? Grandi bugie per mostrare una spavalda serenità, un’astutissima furbizia a cui noi donne fingiamo di credere per non demolire chi abbiamo di fronte. 

Intanto è tutto così ridicolo che ci fa ridere.

Ci fa ridere pensare che davvero possiate credere che vi crediamo.
Ci fa riflettere pensare che davvero possiate credere che siamo così vacue, così poco attente.
Ci fa costantemente realizzare che questo è il risultato della tanto agognata “parità dei sessi”: ha creato il caos, ha reso indefiniti i limiti dei ruoli, gli spazi a cui un tempo si faceva onore, quelli in cui ci si immergeva pieni di se stessi, pieni di pericoli e di responsabilità. Gli spazi in cui si coltivava qualcosa di unico, quelli da cui “corri il rischio” di non uscire più o di uscirne infangato ma fottutamente vivo.

Noi ci adeguiamo, abbiamo uno spirito di adattamento che non conosce limiti e siamo brave a fingere se vogliamo, ci plasmiamo e vi commentiamo, vi studiamo silenziosamente e analizziamo ogni prova a cui ci mettete di fronte, a volte ci sporchiamo, a volte sbagliamo, a volte ci stupiamo ancora di quanta energia venga sprecata attraverso inutili bugie, ma siamo qui.

Siamo qui a chiederci quanto potrebbe essere tutto più semplice se la smetteste di mentire. 

Un tempo erano le donne ad essere complicate, oggi abbiamo uomini rebus, intenti solo a pavoneggiare l’ego nella certezza della conquista. 

Ma la domanda è: ci sarà davvero qualcuno a farvi l’applauso quando piazzate la bandierina?


Gli è rimasto solo il pene -  esclamò Eva -  gli attributi non ci sono più.





    lunedì 26 novembre 2018

    Resistenza emozionale

    Vestiti di ghiaccio.

    Pattini a rotelle.

    Sguardi di vetro.


    Arrivi ad un punto della vita, se vuoi, in cui metti tutto sul piatto perchè il confronto è davvero l'unica cosa che sai che ti può migliorare. Ce ne sono tanti come me.

    La condivisione in momenti unici, nelle sincerità più profonde della notte, nell'umidità di certe sere, mi dà una speranza caldissima.

    C'è ancora un esercito di persone vere che ha bisogno di emozionarsi, che ha necessità di vivere, sporcarsi e rischiare.

    C'è ancora speranza in questa società e questo mi dà coraggio.

    C'è ancora un OLTRE di cui vogliamo impregnarci.

    C'è ancora una "resistenza emozionale" che freme per esporsi.

    Ma intanto ci plasmiamo, spesso ci adattiamo sorridendo mentre siamo altrove.


    giovedì 15 novembre 2018

    Non mi sto guardando indietro, sei semplicemente qui.

    Non ci si abitua. E' un macigno.

    Mi guardo allo specchio e ti vedo.
    Mi guardo le mani e sono le tue.

    E più si avvicina la tradizione e più mi perfora dentro.

    Vorrei vederti ancora sorridere e ridere.
    Vorrei ridere con te.

    Non mi sto guardando indietro, sei semplicemente qui.

    Quante canzoni vorrei farti ascoltare.
    Quante cose vorrei raccontarti.
    Quanti viaggi ti vorrei descrivere!
    Quanti incontri da commentare!

    Ho avuto voglia di chiamarti, mi è successo poco tempo fa, un gesto quasi automatico, il tuo numero ancora in rubrica ma non ci sei più, mi devo accontentare.


    Sono tornata nei pressi della nostra tana, ma non ce l'ho fatta a metterci piede, troppa folla.

    Una cartolina dal paradiso.

    lunedì 5 novembre 2018

    Non ho ancora cancellato il tuo numero dalla rubrica



    Non ho ancora cancellato il tuo numero dalla rubrica e non so se e quando avrò mai il coraggio di farlo. 
    Certo, non ti chiamo più, non posso, è vero. Che senso ha?

    Ha quel senso nascosto che tuttora arriva quando accade qualcosa di bello e vorrei dirtela, vorrei fossi la prima a dover chiamare.

    Quando incroci storie di donne, per caso, e ci si ritrova.

    Differenze di età, di provenienza, di vita, eppure ci si ritrova.

    Ci si commuove, ci si abbraccia, veloce e intenso il tempo che vola, inaspettatamente.

    Lo so che saresti fiera di questi sguardi, forse un po’ meno della commozione.

    Questa commozione non condivisa con te, a tratti mi logora. 

    Ma passerà, anche stavolta.

    lunedì 15 ottobre 2018

    Non voltarti - le disse

    Non voltarti, hai intrapreso un altro cammino e non serve a nulla voltarsi indietro.
    Ci hai provato, forse non esponendo tutte le carte, ma eri lì per farlo.

    Eri lì per farlo.
    Hai fatto un passo. E' rimasta l'orma, quella sì, l'abbiamo vista in tanti.

    Non voltarti, non ne vale la pena.
    Non voltarti, non ne vale la pena.
    Non voltarti, non ne vale la pena.

    Rimani nell'altrove a cuocere i tuoi bei mattoni.
    Rimani nell'altrove a coltivare materiali migliori.

    "We are proud individuals" cantava qualcuno.

    Salvation is not there.
    But you will shine.


    And please tell me how can I believe?
    I know I won’t able to do that now, we are just in the moment, in the strict moment, just few minutes after we are in our individual and magical world, with a part of us as guardians of our freedom.

    ...of our freedom.





    martedì 11 settembre 2018

    Charlotte giaceva ancora sul letto, incredula.

    Il corpo le disse che poteva andare, riprendere il cammino.

    Diede l'ultimo abbraccio al bagaglio emozionale che aveva ritrovato, a quella luce comparsa sul cammino inaspettatamente e se ne andò.

    Non c'era più nulla da dire.

    Era una luce ad intermittenza o forse era sempre stato buio ma il suo sentire le aveva fatto vedere cose che in realtà non erano presenti. Vide lo squallore e non le piacque.

    Charlotte giaceva ancora sul letto, incredula.

    Spense la luce, chiuse il gas, andò a chiudere tutte le finestre e richiuse a chiave la porta.

    Tornò ad abbracciare Miranda.

    (altra bozza in giacenza...)

    Probabilità azzerate.

    Abbracciatevi e stringetevi.

    Non potete sapere se ci saranno altre volte. Forse qualcuno già lo sa, forse qualcuno no.

    Ci sono abbracci in cui ti perdi, altri che puoi solo temere.

    Non capirò mai chi finge nei sentimenti, 

    non ne capirò mai il senso.

    E' una strana società quella in cui viviamo: se non ci si etichetta nei rapporti scattano le crisi esistenziali. 
    C'è chi sceglie di fottersene e darsi e chi magari per timori mai ammessi cura l'etichetta della strafottenza,
    anche quello è un catalogo di cui far parte.

    Oggi ho una nuova consapevolezza e anche un po' di amarezza.

    La vita è una scelta.

    "Dovrai comunque ringraziarlo per sempre", le ricordò la voce narrante.


    (il post era in bozza da un po'...)

    mercoledì 18 luglio 2018

    Bisogna essere in due - le disse.

    Mischiava le carte trovando risposte.

    Era tutto più semplice di quanto non avesse creduto davvero:

    "Se ci sono dubbi, volta pagina e non perdere tempo. L'amore non ha dubbi" le disse.

    Le risuonò come la verità più grande del secolo.

    Ma aveva comunque deciso di andare a rischiare, perchè si era resa conto che non c'era nulla da perdere.

    Voleva provare a dare un paio di martellate su quel blocco.

    Forse non sarebbe cambiato nulla, ma decise di farlo con il sorriso, ora che aveva acquisito una maggiore consapevolezza.

    Fu invasa da un'immensa leggerezza.



    "Sometimes it's wrong, sometimes it's right, for every win someone must fail.."


    domenica 1 luglio 2018

    Le scolpì il sorriso sguardo dopo sguardo.


    Le scolpì il sorriso sguardo dopo sguardo.

    Si affacciava ogni tanto per controllarne il risultato e la qualità.

    La strinse per un attimo, indeciso sul da farsi. 


    Il silenzio tornò a regnare e poi ad urlare.

    Il vento si muoveva con la musica. E la vita, a gambe incrociate, scrutava il cielo riempiendosi e chiedendosi perchè.

    Lei abbracciò l'emozione come se fosse l'ancora di un porto meraviglioso lontano dallo spazio e dal tempo, rimase in silenzio per timore e non riuscì a lasciare che il vento voltasse pagina.





    Guardami cambiare forma dopo forma e ancora respirare i tuoi capelli dentro un giorno nuovo (cit.)

    mercoledì 20 giugno 2018

    Sorry, I am.


    Coltiva quel desiderio,
    coltiva quell’imbarazzo,
    coltiva quel timore.

    Ascolta i segnali del corpo, quelli belli e quelli brutti e convivici finchè non capisci cosa vogliono dirti.

    A volte è il momento di attraccare, 
    altre, di cercare nuovi porti.

    A volte è il momento di correre senza sosta e trovare solo soluzioni, altre il cervello ti chiede un pit stop. Non siamo sempre capaci di ascoltarlo.

    Intanto il calendario va.

    C’è sempre da imparare. Sometimes we can talk, sometimes we must be in silence.

    Cercare riparo nelle distrazioni è l'unico modo per riemergere.

    Ambire al viaggio per riempirsi gli occhi, ambire al mare per placarsi. 

    Lottare per arrivarci. Strapparsi un sorriso per lottare meglio.

    "What kind of paradise am I looking for?” canta Ani di Franco.

    lunedì 21 maggio 2018

    La lettera che vorrei

    Ti proteggerò dai cattivi pensieri.
    Ti proteggerò dalle etichette inutili.
    Ti proteggerò dai giudizi non richiesti.
    Ti proteggerò dall'omologazione.
    Ti proteggerò dalla preoccupazione.
    Ti proteggerò dalla nostalgia dei ricordi.

    L'ultima è una bugia.


    Vorrei esserci, lo sai? Perchè davvero vorrei proteggerti ancora.

    Vorrei dirti di crederci ancora e ancora, finchè avrai vita.

    Vorrei dirti di conservare la tua bellezza e la tua unicità, come è giusto che faccia ognuno.

    Vorrei esserci.

    Vorrei raccontarti di nuovo di quel porta candela: che siamo mille sfaccettature.

    Tu ogni tanto l'accenderai quando avrai bisogno di ricordartelo e quando ti mancherò e saprai che ci sarò.

    Ma ti mancherò, come tu manchi a me.

    E le tue mani, uguali alle mie, per ricordarti che ci sono SEMPRE, in modo diverso, io ci sono.

    Me ne sono andata via troppo presto, ma del resto: quando si può essere mai pronti a salutarsi per sempre?

    Vorrei esserci, vedervi ancora crescere e veder crescere i miei bellissimi nipoti.

    Lo so che proverai a "dimenticare" gli anniversari, quelli belli e quelli brutti. E so anche che poi non ci riesci, ma è normale.

    L'amore è così.

    E anche se i calendari non contano, è l'unico strumento che abbiamo per misurare il tempo.

    E ne è passato ancora... e ancora ne passerà.

    Non si scappa dall'amore, non c'è via d'uscita amore mio, ci sono amori come il nostro, che durano in eterno, oltre lo spazio e il tempo. Come scrivesti tu tempo fa "dal mio sempre al tuo per sempre".

    Non ti auguro di abituartici, nè posso augurarti di dimenticarmi: nessuna delle due ipotesi è realizzabile.

    Non so come sarà domani, ma se ti va, ogni tanto puoi provare a volare con me.


    Sometimes they arrive
    Sometimes they're gone

    Fly on
    So fly on, ride through
    Maybe one day I'll fly next to you
    Fly on, ride through
    Maybe one day I can fly with you
    Fly on





    Le emozioni stanno sempre comode

    Ci risiamo e sono qui.
    Ci risiamo e vorrei fossi qui.

    Sì, sì sì sì sì sì lo so: in qualche modo ci sei.
    A volte il cervello è un foglio accartocciato che non serve a niente.
    E' solo da buttare.

    Ci sono così tante cose che si potrebbero vivere, finchè si è da questa parte della strada.
    Ci sono così tanti limiti che ci autoinfliggiamo...e poi puff! Non ci sei più e ti attacchi al cazzo.

    Lo so, lo so, lo so. Ma non tutti lo sanno, sai?
    A volte ci ho provato, altre ho taciuto.
    Non sai gli altri in che capate stanno. E allora non rischi troppo, forse per una stupida preoccupazione di "dignità", che in realtà si trova ben altrove da dove soggiornano beate le emozioni.

    Le emozioni stanno sempre comode, in un resort a 5 stelle, che sia nel bene o nel male.

    Non si accontentano, non si stringono.
    Solo suite di alto livello.

    Il cervello, la routine e la vita fanno fatica a starci dietro.

    A volte vorrei solo vivere come fanno loro: da gradassa!

    A volte vorrei che tutti vivessimo così: o sarebbe un gran casino o sarebbe una grande meraviglia!

    Non lo sapremo mai. Mai.

    Continuo a sognare abbracciandomi all'inconsapevolezza, a come la intendo io.

    Domani sarà un giorno lungo, lo so. So già tutto.

    Era lì, una costante inconsapevole.


    Non gli disse nulla, sperando di riuscire a comunicare ancora in quel silenzio. 
    Ma (forse) era da sola stavolta.

    (Forse) stavolta era stata così spaventata da allontanare in fretta, ma soprattutto in malo modo o meglio in un modo che non le apparteneva.
    Era un meccanismo di difesa?
    Ignorarsi per provare a difendersi?

    Non parlarne per sperare di non pensarci.
    Non scrivere per sperare di non pensarci.
    Tutto inutile.

    Era lì, una costante inconsapevole.

    Where did you go?
    Where did I go?

    And I saw sparks (cit.)



    Liberatevi.
    Vi farà bene. 


    martedì 15 maggio 2018

    Music saved my life

    Just remember to keep the faith
    and love will be there to light the way


    (citazioni di canzoni che ti auguri siano oracoli)


    lunedì 7 maggio 2018

    4 calendari tra le mani

    4 calendari tra le mani e nessuno che abbia senso.

    A cosa serve scandire il tempo con delle date, se il tempo delle emozioni vive altrove?

    Mi ero ripromessa di non ricascarci, ma è inevitabile: il calendario lampeggia.

    Qualcuno inizia a ricordarmelo, benchè non fosse necessario.

    Il tempo è mio, solo mio. Non è più nostro.

    Non è più nostro.

    Certo, per me ci sei sempre, ma il tempo è solo mio.

    Questi giorni, questi mesi, quelle ore interminabili.

    I pensieri, la disperazione, la mancanza onnipresente.

    No, non è più lo stesso e mai più lo sarà e questo pensiero mi lacera dentro.



    Le parole, il conforto, le solite cose che mi dicono e che mi dico.

    4 calendari inutili perchè a volte sembra ieri, altre faccio ancora fatica ad accettarlo, altre sembrano passati millenni.



    "tu sorridi perchè lei vuole vederti sorridere"

    "tu spacca tutto perchè lei sarà fiera di te"

    "tu scrivi perchè lei ci teneva continuassi a farlo"

    "tu parlale perchè lei ti ascolta, io sono certa che ti ascolta"

    "cosa mi direbbe adesso?"

    "cosa penserebbe di questo?"

    "cosa mi suggerirebbe ora?"

    "sei uguale a lei, in questo momento me la ricordi un sacco"

    "mi ricordi la sua grinta, la sua energia"

    "le piacerebbe un sacco questo posto"

    "adorerebbe questo libro, questo concerto"



    4 calendari del cazzo.
    4 fottuti calendari del cazzo.

    Sì, la morte fa parte della vita, lo so. So già tutto.

    Ma oggi, il tempo è solo mio.



    Flashback, una marea di flashback del cazzo.
    Rose regalate alla stazione verso un treno in partenza, l'ultimo.
    Poi marmorea sul tuo letto. I palloncini, gli amici, gli amori, lo stupore, gli abbracci, le lacrime e anche le risate: l'ultima festa per te, come volevi tu.
    E poi il sipario si è chiuso. L'ennesimo sipario del "prima e dopo" della mia vita.

    A volte penso così tante volte le stesse cose che mi annoio anche a scriverle, oltre che pensarle. Ma sono spesso qui: semplicemente ogni tanto ti vorrei, un attimo, il tempo di un abbraccio e un'annusata di te.

    Un po' di odore mammarè, un po' di calore.

    Un po' di sabbia nostra, un po' di piedi in riva, un po' di noi...


    A cosa servono 'sti calendari? A cosa servono...








    domenica 6 maggio 2018

    Ciondoli e totem

    Connessioni e coincidenze.

    Tutto in differita, eppure presente.

    Condivisioni silenziose.

    La stessa lunghezza d'onda, forse è stato necessario.

    La rabbia è stata spazzata via. Resta una sana consapevolezza.

    La tempesta è stata necessaria.

    Ora le basi le vedo. Eppure mi chiedo perchè siano state coperte dalla routine.

    La routine trapelante di abitudini fallimentari.

    Così doveva andare...

    Ognuno col suo cartello sotto il braccio diretto verso l'altrove.


    mercoledì 25 aprile 2018

    Immobile

    Incontrò di nuovo il vecchio saggio con le gambe incrociate.

    Stavolta, non capiva se dovesse o meno fermarsi e gli chiese aiuto.

    Aveva una gran voglia di camminare ma non poteva farlo e chiese a lui se ne sapesse di più.

    Erano poche settimane, ma l'indole viandante non poteva più star ferma.

    Cosa avrebbe dovuto fare per riprendere i suoi piedi?

    Cosa avrebbe dovuto fare per perdersi nuovamente tra i suoi sentieri?

    La natura era un richiamo a cui riusciva a stento a resistere, sentiva che il rischio fosse quello di spegnere la luce negli occhi.

    Proprio ora che sentiva di dover tornare dalle frecce gialle...

    Ognuno ha le sue droghe.

    Le radici, aveva a che fare con le radici?

    La terra, l'acqua, la sabbia: per quanto ancora avrebbe dovuto aspettare?

    Era un tormento, si sentiva fastidiosamente immobile.



    giovedì 19 aprile 2018

    Sorrido e rimango. Sorrido e poi vado.

    Piedi e radici
    Ali e anima
    Sanno stupire.

    Non riesco ad annoiarmi.
    Mi rigiro su me stessa impregnandomi di vita.

    Ascolto e ascolto.
    Imparo e dimentico.
    Sorrido e rimango.
    Sorrido e poi vado.

    Sorrido e poi vado.

    Ho imparato ad andare.

    Ho imparato a sorridere.

    Ho imparato a ... forse nient'altro!

    Piena di anni, piena di storie, piena di vite, piena di sfaccettature.

    In attesa di nuove lezioni, con la foga di vivere.

    Le etichette no, grazie.


    Non so cosa mi diresti adesso. Forse mi stupiresti. Forse non vorrei ascoltarti.

    Provo ad ipotizzare, guardo una foto e penso sì, sì lo so.

    Ho bisogno di una nuova bilancia. Ci si amalgama, è inevitabile.

    Eppure ho voglia di imbrattare, di sporcare e sporcarmi. Forse è una delle cose più sane da fare, nello splendore dell'incoscienza.

    L'incoscienza è uno stile di sguardo che mi affascina tantissimo.

    Me l'hai passato tu, dolce condanna mammarè.


    martedì 17 aprile 2018

    Ti ho ascoltato

    Sì, ti ho proprio ascoltato.

    A volte bisognerebbe solo disinnescare il cervello, è così semplice.

    (Certo, se fossi nata uomo farei più in fretta.)

    Ho risentito il calore e l'abbraccio,
    ho riascoltato il mare,
    mi sono persa con lo sguardo lontano.

    Ti ho ascoltato, c'eri ancora, del resto ci sei sempre.

    Ma soprattutto ho ascoltato: pareva avessero tutti voglia di raccontarsi, che non aspettassero che me.
    Mi succede spesso.

    (Qualcuno diceva "la madre universale", ricordi?
    Si)

    E poi accadono le cose che non ti aspetti,
    e sono sempre le migliori.

    Le ho riabbracciate le radici, finalmente.
    Sorrido.
    Ho riso, tanto.

    E' stato bello esserci ma sono stata felice di tornare.

    Ci sono posti che rimangono per anni come li hai lasciati.
    Non riesco ad andarci d'accordo, col mio continuo fluire, con la mia costante ricerca.
    Odora di mare, ma odora di passato, talvolta di stantìo.

    La cosa che più mi ha colpito sono stati gli sguardi della gente: non ho visto un'espressione serena nei vari treni e spostamenti diurni.
    Per un attimo ho pensato: "ora mi alzo e inizio ad abbracciarli tutti"

    Gli occhi parlano sempre.
    Ho visto tanto trucco, sembrava quasi stucco.
    Sotterriamo, sotterriamo.

    E ogni città si racconta attraverso la gente, solo osservandola.

    "Vott' alloc"

    mercoledì 11 aprile 2018

    Le radici e il calore


    Si fanno giri immensi..
    Si passa la vita a fare progetti, sogni...
    Si passano i giorni a cercare di capirsi,
     di conoscersi, migliorarsi, autococcolarsi 
    cercando di non autocommiserarsi..
    Ci si allontana dalle radici..
    ...e poi passi la vita a capire che quel QUID che ti manca 
    è proprio quello..." 
    (tratto dalla fine di un libro portato dal mare)

    Gelo e terrore.
    Estraneità e radici.
    Sole e accoglienza.
    Smetterà mai di mancarmi il calore?

    Perdo fiato.
    Prendo fiato.
    Perdo fiato.
    Prendo fiato.

    C'era.
    Non c'è.

    Le ferite riprendono a sanguinare, sotto le cicatrici.

    Vi abbraccerò e farà male anche a 'sto giro.



    Marte, Venere e le bandierine

    - E' il solito spirito di conquista verso la donna indipendente che non ne vuole sapere niente?

    - Si

    - Chiaro. E una volta messa la bandierina sopra, torna sui vecchi passi,
    con una punta di orgoglio in più. Si sa, ormai è abbastanza prevedibile.

    - Tu sei normale che oggi come oggi è la cosa più strana del mondo! 
    Loro si vendono come interessanti, dannati, sfuggenti e tormentati, ma sono altro!
    Temono la nostra indipendenza come se fosse una minaccia.
    Temono la nostra serenità come se fosse una mancanza di attenzione 
    ed interesse nei loro confronti, 
    ma al tempo stesso ne sono fottutamente affascinati.

    - Forse allora è solo una questione di fascino, o meglio quasi un gioco di fascino, 
    un po' come "per piacersi, per piacere" di quel vecchio spot televisivo.

    - Eppure io credo che, almeno per me, oggi il vero fascino sia
    IL FASCINO DELLE RESPONSABILITA': 
    prendersi la responsabilità di ciò che si dice, 
    delle proprie azioni.

    - Certo, lo capisco. 
    E c'è invece una cosa che non capisco: perchè parlare quando non è necessario?
    Torniamo al punto di partenza: they need a new flag! 
    Ho già la risposta, vedi?

    - Non ci annoieremo mai!


    Grazie alla mia amica "Miranda", che da sempre (e mi auguro per sempre) lascia passare dalla sua bocca SOLO autenticità.

    Per quanto riguarda Marte e Venere non sono ancora sicura che essere sinceri al 100% piaccia a tutti, ma intravedo la vastità...!!

    That's me.


    domenica 8 aprile 2018

    I think that you (we) are mad

    Conserva i sorrisi più belli.
    Continuerai a sbagliare, è inevitabile.
    A volte vorrei solo che fossi qui, sapere che ci sei. Sono ripetitiva, lo so.

    Forse non sono pronta ad aprire il mare.
    Forse non sono pronta a riabbracciare casa.
    Forse non ci sarà mai un momento in cui mi dirò che lo sono, ma forse mi stupirò anche stavolta.

    Ascoltavo una canzone che dice:

    "I think that you're mad, 
    You spend a lot of time in your head. 
    I know that you're mad, 
    You spend a lot of time in your head. 

    If you could come away with me, 
    You should come away with me, 
    You should have some faith in me. "


    ...e forse è tutto lì.
    Dietro le emozioni che non sappiamo sempre gestire.
    Dentro l'implosione che vorremmo distruggere e l'esplosione che vorremmo vivere.

    A volte ci comportiamo in modo diverso per non lasciar trapelare nulla.
    Forse siamo veramente dei pazzi.
    Quando abbiamo iniziato a credere che esprimersi totalmente sia sbagliato?
    Quando abbiamo smesso di essere liberi di vivere e dire ciò che proviamo? Ci ha distrutto la crescita o la società?
    Siamo sempre con lo scudo pronto, pronti a correre via.
    Che strano mondo, che strani umani siamo.

    A volte ho paura di spaventare.
    A volte ho paura di spaventarmi.
    Forse non è propriamente PAURA, forse è un lieve timore.

    Ma poi ci sono gli occhi che ti fottono, inevitabile.

    Mentre implodo sento che sto per esplodere.

    E ho già pulito, sai? 
    Ripartireri, ripartirò. Non mi fermerei mai.


    Quanta vita c'è là fuori e quanta vita c'è qui dentro.

    Conservo i sorrisi più belli.

    Augurandomi di non diventare yogurt.
    Sì, sono stata benedetta, sì, lo so.
    A volte non mi basta.

    Colleziono le migliori citazioni.
    Colleziono avanguardie di cumuli di risultanti.
    A volte non mi basta.

    Andrò a correre, tornerò a camminare.
    Devo macinare chilometri.
    Devo scolpire i pensieri.

    Non conosco droga migliore.

    sabato 7 aprile 2018

    Serata lenta. Finalmente.

    Serata lenta. Finalmente.

    Pensavo a quando non troppi anni fa, per rincorrere il testo di una canzone era un continuo ascolta-scrivi-stoppa-rewind-ascolta-scrivi-stoppa.
    Un meraviglioso loop in cui ti immergevi impegnato e ne uscivi fiero.

    Pensavo alla veloce fruibilità di oggi che ci ha fatto perdere soprattutto la fierezza, oltre che l'impegno.

    Allora me la godo questa serata lenta.

    Penso ai testi, alle parole, ai tempi.
    Penso ai ricordi e respiro lento. Shhh.
    Sfoglio, rileggo, decoro. Mi concedo il tempo.

    Mi concedo il tempo di perdermi nella lentezza del pensiero, riascoltando finalmente il respiro. Una tregua.






    venerdì 6 aprile 2018

    Ho riconosciuto la radiografia

    Lei, spenta, in una bella macchina.

    Scene già viste.

    Sguardi spenti.
    Respiri profondi.

    Tutto su OFF, tutto puntato sull'abitudine, su una maschera che prende sempre più la sua forma, mentre lei la cambia.

    Atroce. 

    Si incattivisce mentre coltiva la sua condanna.
    Si spegne mentre vive passivamente.
    Si accartoccia l'autostima.
    Si piega la schiena.
    Si chiede ogni tanto dove andrà a finire, ma è paralizzata.

    Lì, circondata da un mondo che non le appartiene più.

    Non atrofizzatevi, abbiate il coraggio di amarvi prima di ogni cosa, nessuno si farà male.

    Come ha insegnato (pur se solo a parole) l'uomo senza volto: "amare significa volere il bene dell'altro", chi non è capace di ciò non ama. 

    Senza ali non si vola.

    Le auguro di ritrovarle.








    giovedì 5 aprile 2018

    Sulla mia sponda

    Non è quello che ho scelto

    - Lo so e immagino non sia quello che avresti scelto

    Esatto.

    Ma poi lo sguardo si schiarisce e riprende quota.
    Ma poi ricordo che se sono così è grazie a tutto, bisogna abbracciare gli errori, anche quelli altrui.
    Ti aiutano a capire che tipo di persona NON vuoi essere ed è comunque una spinta verso il miglioramento.

    Mi guardo dall'alto, mi dico che va bene così, così doveva andare.
    Io sulla mia sponda, con la consapevolezza.
    Io sulla mia sponda, con un silenzio accogliente.

    Gli sguardi non riesci a schermarli,
    ma all'improvviso conoscono, lo stupore lascia il tempo alle spalle.

    Non ho paura.

    - Lo so. Ne hai avuta così tanta che ora sai darle il giusto valore, solo se necessario.
    Anche questo è stato un insegnamento, no?

    Si.
    Benedico ogni traccia.
    Benedico (incredibile pensarlo oggi) ogni spavento.
    Benedico ogni malessere, se mi ha portato fin qui.
    Ma poi lo so che ancora mi stupirò e tornerò a scrivere.

    (Tu guardami dall'alto, senza paura.)






    mercoledì 4 aprile 2018

    More than this

    Ci provo e ci riprovo, ma le ferite sono sempre lì.

    Ho provato a non vederle, ogni tanto provo a sotterrarle.

    Provo a sorriderti, forse per pena.

    Provo a sorriderti, forse per senso del dovere.

    La realtà è che non riesco ad amarti come un tempo,

    è come se i rami si fossero rinsecchiti, inevitabilmente.



    Amache sotto le stelle da un lontano passato provano a rincorrermi a fatica, sorrido ma sono altrove.

    Vorrei essere ancora altrove.

    Si cresce e si capisce, si impara ad ascoltare con orecchie nuove e sempre più credo che si raccolga solo ciò che si semina.

    Troppi abbandoni, troppa indifferenza.

    Troppa indifferenza: non riesco a trovare termine che meglio ti descriva.

    Molti dicono, molti hanno asserito, tu per primo "che nel caos spesso non si capisce niente e nel timore di fare errori, si preferisce non agire"...certo... ma quando si ha un ruolo importante bisogna inventarsi qualcosa, quando si ama si deve rischiare di sporcarsi, almeno io così la penso.

    E comunque ora è troppo tardi per arrabbiarsi, per ripensarci, per dire "cose". Io non ci credo più. Vorrei coprirmi gli occhi ma l'ho fatto per troppo tempo, ora mi sento leggera e così voglio continuare.

    Nel momento del bisogno IO ci sarò.

    Oggi, se posso, finchè mi è concesso, cambio strada.

    Spolvererò nuovamente i miei doveri rivolti a te, senza ricevere un grazie, per l'ennesima volta.

    Va così...


    lunedì 2 aprile 2018

    True lies



    Coperte piene d’aria.
    Nuova.

    E’ tutto un attimo. Inside. 
    E’ stato un attimo. Outside.

    Chiavi date. 
    Miti sfatati.
    Lucchetti stretti, again.

    Never be the same again?
    Maybe someday.
    Maybe somewhere.

    Vuoto. Colmo.
    Vuoto. Vento.

    Ma dove vai? 
    Forse dove voglio, 
    forse dove voglio che non vieni.
    Forse dove non sai raggiungermi.

    Capita all’improvviso.

    Seasons change.
    It won’t ever be the same.

    Io non ho paura.
    But it won’t ever be the same.

    Sono più dove sono di quanto non pensassi.
    Stavolta mi conforta.

    Ma un eremo sarebbe il top.
    Mare, vento, vento.
    Occhi nuovi.

    Forse torno dalle frecce gialle...

    domenica 1 aprile 2018

    Stasera ci vorresti tu

    Ci diresti che tutto passa.
    Ci diresti che tutte possono accontentarsi, ma poi che vita sarebbe?
    Ci racconteresti la tua storia, lasciandoci a bocca aperta con i nostri occhi di oggi.
    La sappiamo già, ma risentirla OGGI, con il nostro bagaglio, avrebbe una nuova valenza.

    Ti fumeresti un tot di sigarette e finiremmo a ridere.

    Ci diresti che se avessi ascoltato i consigli di chi ha paura, di chi crede che le cose vadano fatte in una certa maniera per convenzione, saresti stata triste.
    Ci diresti che hai fanculizzato il mondo e ti sei tenuta le paure e i timori sotterrati, pur di non dare soddisfazione a chi ti suggeriva di NON FARLO.

    Ci diresti che ti hanno guardato male più volte, che di te hanno parlato male infinite volte, che chiunque ha avuto modo di puntarti il dito contro l'ha fatto... e io ne sono testimone.

    Con gli occhi di oggi, mi si riempie il cuore di orgoglio ad averti avuto come madre, hai avuto le palle di non accontentarti e neanche io da figlia l'ho capito subito che era una bella cosa. Ma poi si cresce e si capisce.

    Ci diresti che l'amore non è sacrificio, l'amore è amore e se ti sacrifichi lo fai senza quasi accorgertene.

    Sì, gli amori sono pochi. Sti caxxi.

    Ci guarderesti e ci diresti che lo sai che fa male, essere così, e che sarebbe più semplice se fossimo "bionde".

    Ma come hai fatto e detto tante volte (e ti ascolto ancora ora): meglio così, meglio con le emozioni a 3000 sia nel bene che nel male.

    Ogni tanto mi riguardo quel video..."il coraggio di rimanere nelle emozioni".
    Un flusso di beata "incoscienza"
    Un abbraccio di consapevolezza del proprio essere, nel bene e nel male.
    In ogni passo voglio esserci, in ogni passo vi auguro di esserci.
    In ogni fottuto passo.

    (We should die smiling)

    martedì 27 marzo 2018

    Autocitarsi - L'INCOSCIENZA - anno 2010, come se fosse oggi.

    Ci sono quelli che ancora seguono l'iter delle etichette del passato e a volte penso "beato te che ti basta questo credere che basti questo per star bene". Altre invece li guardo quasi in cagnesco, chiedendomi se non siano degli alieni profondamente alienati...e inconsapevoli di esserlo.

    L'inconsapevolezza pare essere incoscienza.

    Il termine INCOSCIENZA è davvero una bella parola.

    Le sue definizioni solitamente hanno connotazione negativa: "uno scellerato, un incosciente", ma se provassimo a capovolgerne il senso? A capovolgere la realtà?

    E' davvero incosciente colui che segue l'istinto o è più incosciente colui che segue i canoni e dettami della società spesso atrofizzando i sensori dell'anima? Li potrei definire burattini ma non voglio prendermi la briga di dare tali giudizi.

    Ancora una volta: chi stabilisce cosa sia giusto o sbagliato?

    Chi oltre noi stessi riesce a godere della nostra esistenza fino in fondo?

    Nessuno all'infuori di te può saperne più di te, nessuno all'infuori di te può goderne più di te. E allora per chi vivi? Per chi agisci? In base a cosa scegli? La dualità spesso distante di te e dell'immagine di te che vuoi dare è in continua combutta.
    Eppure valutiamo "incosciente" chi sceglie per sè, senza visibili "certezze" (economiche)

    Ci sentiamo al sicuro nelle scelte comode. Sentiamo la morbidezza di un divano comprato a rate grazie al nostro ormai raro contratto a tempo indeterminato, parte di una casa acquistata con un mutuo (altra "fortuna" possibile nel 2010). Pezzo dopo pezzo a costruirci la comodità, illudendoci sia necessario per raggiungere la serenità, ennesimo step, ennesima etichetta.

    Come considerereste qualcuno che all'improvviso, in un clima di tale precarietà, cambia idea?

    Ci è ancora concesso?

    Possiamo ancora permettercelo?

    Probabilmente no.

    E allora rimaniamo dove siamo. Perà abbiamo bisogno ALMENO di trovare qualche escamotages: tradimenti, nuove sensazioni, nuovi hobbies, cambi di sessualità.

    Perchè abbiamo bisogno degli escamotages? Perchè questa attualità ci pone costantemente nella posizione di dovere RINGRAZIARE E SENTIRCI FORTUNATI per quel che abbiamo, mentre continuiamo a correre e lavorare incessantemente con le mani legate.

    Mani legate da rate e ratei.

    Mani legate da contratti fortunati su cui non potresti mai sputare (il senso di colpa ti mangerebbe)

    Mani legate da quell'urlo che mandi giù perchè non puoi far trapelare del malessere altrimenti sei OUT. Pazzo, scellerato, incosciente, folle...essere umano che ha cambiato idea!

    E' dura la vita, sì.

    Ci hanno educato alla monogamia.

    Ci hanno educato che se prendi una decisione deve essere quella e mantenerla.

    Ci hanno educato con disciplina e coerenza.

    Ci hanno insegnato che i valori sono importanti, e quindi devi averne almeno qualcuno in cui credere...valori come comandamenti: la famiglia, l'amicizia, l'amore, bla bla bla mi sembra di sentire quelle poesie da scuola elementare tanto in voga a Natale..

    Ci raccontiamo che siamo diversi e ognuno ha le sue esigenze quando dobbiamo giustificare i cambi di direzione.

    E allora? Abbiamo anche bisogno di giustificarci adesso?

    Siamo burattini o esseri umani? Siamo robot o preda di prese di stomaco e capriole di anima e scioglimenti di cuore? Quando ancora a lungo ci prenderemo in giro?

    [.....continua ancora a lungo, ma mi fermo qui!]


    esplorate le vostre radici e prendetevene cura

    venerdì 23 marzo 2018

    12 mesi

    Ho vissuto forse 3 vite negli ultimi 12 mesi.
    Pare incredibile sia passato solo un anno.
    Treni, aerei, divani, case, cantine, cose, corse, traslochi, lacrime, silenzi, corse, cantine, corse, discorsi, silenzi.
    Telefonate, chattate, silenzi, lacrime.
    Risate, cene poco sane, abbuffate, cene light.
    Amici.
    Amici. Organizzazione di cervelli altrui. Lucidità.
    Famiglia.
    Amici.
    Amici.
    Famiglia. Parole. Amici. Abbracci.
    Non li conto più gli abbracci,
    non li conto più i ringraziamenti. So solo che a pensarci mi scoppia il cuore di commozione.

    Passano gli anni, festeggi in modo nuovo, in modo diverso.
    Ti accompagni in modo diverso.
    Sorridi in modo diverso.
    Splendi con una luce diversa.

    Cani, gatti, cinghiali, caprioli.
    La natura mi ha abbracciato,
    l'istinto mi ha raggiunto.

    So che mi perdonerai, ma alcune scelte sono state doverose.
    Ho dovuto liberarmi dalle cose.
    Cose che forse tra 20 anni mi mancheranno.
    Io non dimenticherò la cacciata consapevole.


    Crescere è prendersi responsabilità, nel bene e nel male.
    Io l'ho sempre fatto.
    E a questo punto della strada non me ne frega un caxxo di chi rimane indietro.
    Ogni passo è una scelta.
    Non sarò mai parte di un quadretto di apparenza, non mi appartiene.

    Oggi splendo grazie agli abbracci degli altri e anche grazie ai miei.

    Continueremo a navigare diceva Pino...


    Be the heroine of your life.

    lunedì 26 febbraio 2018

    Mille lavatrici non ti hanno portato via.

    Mille lavatrici non ti hanno portato via.
    Quando più mi manchi, riaffora il tuo odore e me ne stupisco.

    Stasera vorrei solo lanciarmi tra le tue braccia o magari parlare per ore.
    Scrivo per te, come promesso.

    Sono quasi quattro anni e come sempre: a volte sembra ieri, altre...una vita fa, l'ennesima vita passata in questa vita.

    Speak the word LOVE.

    Vedo solo amore intorno: tagliente e meraviglioso al tempo stesso.
    L'ambivalenza dei sentimenti.
    La lotta.
    L'abbraccio.


    Graffiti su muri già percorsi, lievemente consumati dal tempo.
    Occhi pieni, occhi vuoti.
    Odori, piedi nudi, pavimenti freddi e sabbie calde.
    Abitudini.
    Case come tane.
    Panorami che facevano parte della retina.
    Certezze.

    A volte tutto perde il senso.
    A volte tutto sembra inafferrabile perchè (semplicemente) non c'è più.

    Vorrei poter tornare sui miei scogli e incantarmi, innamorarmene ancora. Forse un giorno sarò pronta.
    Oggi non so se sarebbe una terapia d'urto a cui non sono pronta.



    mercoledì 21 febbraio 2018

    A tutte le donne del mio presente

    A tutte le donne del mio presente



    Oggi mi sento fortunata.
    Oggi mi sento abbracciata.

    Non so tu dove sia, ma oggi in qualche modo ci sei e ti sento fortissimo.

    Sono circondata da meraviglie e me ne stupisco ad ogni incrocio di sguardo.

    Le donne sono una forza esagerata. Sto cercando altri aggettivi ma riesco solo ad esserne stupita, abbracciata e accarezzata come se fossero tante onde che vengono a bagnarmi i piedi: vanno e vengono, ognuna con la sua carezza diversa.

    Chi mi fa ridere.
    Chi mi fa riflettere.
    Chi mi sprona.
    Chi mi fa complimenti come se fossero i tuoi.
    Chi vuole essere spronata.
    Chi vuole essere accompagnata.
    Chi vuole essere incoraggiata.
    Chi aspettava un'amica con cui poter parlare liberamente senza essere giudicata.
    Chi vuole abbattere gli scudi protettivi.
    Chi non aspetta che essere travolta da una nuova emozione.
    Chi si caga addosso e non ne vuole sapere, ma piano piano fa piccoli passetti emozionali.

    Mi attraversa questa energia come un fiume in piena.
    Mi sento benedetta da ogni storia, da ogni donna, da ogni esserci in qualche modo, ognuno a modo suo.

    Ognuna con la sua storia e ognuna con il suo dono.
    Ognuna con le sue confessioni e i suoi sorrisi commossi.
    Ognuna con i suoi segreti che desidera condividere.

    Continueremo questo viaggio, continueremo a rincorrere sogni, rive, risate, cazzate, appuntamenti a cui mancheremo, altri a cui non mancheremmo per niente al mondo.

    Sono commossa.
    Siateci ancora, io ci sarò.

    Non mi stancherò mai di vivere, volevo dirvelo.




    mercoledì 14 febbraio 2018

    I don't belong here

    Strade volutamente cancellate.

    Corro verso il mare.

    Odoro ancora di incoscienza, mi ci ha benedetto la salsedine.

    Non mi guardo indietro, ogni cosa del passato che poteva essere utile, ora è parte di me.

    Sono qui e non manca nulla.

    100% 



    Ripartite da voi stessi, non c'è altra strada.

    Vi piacerà.

    Coltivo finalmente sano egoismo, è meraviglioso.

    lunedì 12 febbraio 2018

    Himno a Isis



    Porque soy la primera y la última,
    yo soy la venerada y la despreciada,
    yo soy la prostituta y la santa,
    yo soy la esposa y la virgen,
    yo soy la madre y la hija,
    yo soy los brazos de mi madre,
    yo soy la estéril y numerosos son mis hijos,
    yo soy la bien casada y la soltera,
    yo soy la que da a luz y la que jamás procreó,
    yo soy el consuelo de los dolores del parto,
    yo soy la esposa y el esposo,
    y fue mi hombre quien me creó,
    yo soy la madre de mi padre,
    soy la hermana de mi marido,
    y él es mi hijo rechazado.
    Respetadme siempre,
    porque yo soy la escandalosa y la magní­fica.




    I migliori silenzi possibili

    Anime ingarbugliate, quasi annodate.

    Istanti di luce percepibili a pochi occhi, che ci preoccupiamo di rincorrere per timore ce li portino via.

    Esatto: a tratti temiamo ce li portino via e ci tolgano la luce.

    Abbiamo rovinato tutto con le parole, perciò spesso sto zitta.

    A volte vorrei tornare ai vecchissimi tempi che non ho mai vissuto, ma so che ci possiamo scorgere proprio lì, a comunicare nel silenzio, nel silenzio migliore possibile.

    Quante cose mi sta insegnando il silenzio e quante altre mi sta comunicando.

    Quante volte le parole sono superflue, ho percepito ogni cosa nel bene e nel male e spero di continuare così e che le parole che verranno saranno poche e sensate.

    Ora sorrido, nient'altro importa.

    Presto tornerò a riempirmi gli occhi e bagnarmi di sale.





    Ascoltateli i silenzi e godeteveli tutti, anche se poi dovesse scattare l'istinto di fuga.

    "Vorrei trafiggere anche io, con consapevolezza però!" 
    (citazioni di mail segretissime)

    L'anima in ebollizione.

    Ogni cosa al suo posto.
    L'anima in ebollizione.

    Le varie Carrie, Miranda, Samantha e Charlotte per esserci a 360 gradi.

    Anche se non vorrai,
    anche se non te l'aspetti,
    la vita arriva sorridendo e ti stupisce.

    Ti ricorda parti di te che pensavi di aver sotterrato.
    Ti ricorda che non è l'intensità che cambia, ma il tempo che abbiamo da dedicarle - come qualcuno disse una manciata di anni fa.


    "Non combatterò se non per me stessa e ciò in cui credo.

    Non combatterò se non per dare speranza e ottimismo.


    Non combatterò se non per resistenza emotiva.

    E come tutti i guerrieri sarò pronta a morirci."

    Domani potrei non esserci.
    Ma se ci sarò, voglio riderci su.
    Assaporerò ogni istante.









    lunedì 29 gennaio 2018

    Se hai deciso di farti del male, vai fino in fondo.

    Basta belle parole, basta balle.

    Se hai deciso di farti del male e se l'hai deciso DOPO gli anni Settanta, allora fallo e basta: esplora tutti i mondi che vuoi e poi sparisci nel modo che preferisci.

    Non è un post buono e non lo sarà.
    E' un post pieno di rabbia. Sì, lo è.

    Se hai deciso di drogarti sapendo già dove ti porterà, allora VAI FINO IN FONDO.

    Eppure oggi mi sento raccontare storie di chi ha avuto e ha la SFORTUNA (se non è sfiga, allora che cos'è??) di avere un parente che si è sbizzarrito a drogarsi per anni, sparire per anni, per poi bussare alla porta e iniziare a rovinarti la vita, a prendersela con le unghie e con i denti e tu, mortificato dal mix terribile del senso del dovere, amore e senso di colpa, hai fanculizzato la TUA vita, per gestire quello che resta della sua.

    Avevi alternative? NO.

    Io non sarò clemente.
    Non lo sarò perchè non è corretto, non c'è rispetto.

    Non c'è rispetto per la vita altrui.

    Ah, molti penseranno "Chi si droga non ha rispetto per la sua, figurati per quella degli altri!" Vero, giusta osservazione. Allora aprite dei centri per ADULTI dove si possano accumulare i residui di queste menti poco eccelse. E portateci le scolaresche in gita. Sì, portateci i ragazzini che sfido poi a mettere ciò che vedono nelle Stories su Instagram o a farsi un selfie con chi si è AUTO-DISTRUTTO LA VITA.
    Gite schock. Perchè i media non bastano e le persone si perdono e le famiglie si distruggono per starci dietro.

    Se la rieducazione in questa società è una parola OFF-LIMITS e che non ha basi, regole e una strada costantemente accompagnata e da percorrere, allora quali sono le soluzioni possibili?

    C'è SEMPRE qualcuno che ne subisce le conseguenze.
    C'è sempre qualcuno che subisce le scelte altrui.
    C'è sempre qualcuno che sta soffrendo tutti i giorni, a tutte le ore.
    C'è sempre qualcuno che cerca (invano) di porre rimedio al male che ti sei fatto da solo.
    Non c'è scampo.
    Non c'è scelta.
    Non c'è giustizia.

    Mi girano le palle che non ho.
    Vorrei poter fare qualcosa e non ho gli strumenti per farlo perchè non ne esistono.

    E' tremendo sentirsi impotenti, ed io sono solo una voce fuori campo, figuratevi per chi è in trincea.

    Educate nel vostro piccolo, educate i piccoli, educate i grandi, educate alle responsabilità di ogni scelta.

    Finchè saremo circondati da individui che credono che tirare coca sia una cosa "figa", saremo una società del caxxo.



    giovedì 18 gennaio 2018

    All'improvviso il tempo si ferma e il respiro scompare.

    All' improvviso il tempo si ferma e il respiro scompare.

    "Io ci sarò" asserì.  
    Intanto la pellicola scorreva davanti agli occhi.
    Si disse che ci aveva fatto il callo.
    Ma non ci si abitua mai all'idea di perdere qualcuno.
    E' straziante.
    Va di fretta mentre tu sei immobile e il mondo scorre veloce, 
    scorre come sempre.
    Provi fastidio per questo, un profondo e immenso fastidio.

    Ti riempiranno di parole, vedrai, e tu non capirai nulla.
    Non capirai un cazzo, diciamoci la verità.
    Non capirai un cazzo nel presente.
    Non capirai un cazzo nell'imminente futuro.
    Avresti solo voglia di tuffarti nel passato e avere la percezione,
    la possibilità di poterlo vivere una seconda volta, 
    come se potesse rincuorarti in qualche modo.

    E' straziante.
    "Posso solo dirti di non lasciare nulla nel tuo scrigno:
    svuotalo, condividilo, dai tutta te stessa, dai tutta la tua energia.
    Verrà poi il tempo per te, 
    il tempo del delirio.
    Il tempo dello shock.
    Il tempo della rabbia.
    Il tempo della solitudine.
    Nessuno potrà capirti, solo chi ci è già passato.
    Dovrai fare il tuo cammino anche stavolta e stravolta
    dovrà farlo da sola, come tutti i cammini migliori.
    Migliori?????
    Quando non hai scelta, impari da ogni cosa, 
    anche quelle tremende, quelle brutte.

    Il tempo delle lacrime. 
    Il tempo lungo delle lacrime, un tunnel che ti sembrerà senza fine.
    Il tempo della messa a fuoco.
    Il tempo della difficile accettazione.
    Il tempo di ritrovare il coraggio di sorridere senza sensi di colpa.
    Il tempo di scrivere.
    Il tempo. Sarà l'unica cura, è vero.
    "Passa 'o tiemp e nun me par o ver" 
    cantava Pino Daniele.

    Proverò a regalarti un pò di mare. Respirerai aria di casa.