mercoledì 25 aprile 2018

Immobile

Incontrò di nuovo il vecchio saggio con le gambe incrociate.

Stavolta, non capiva se dovesse o meno fermarsi e gli chiese aiuto.

Aveva una gran voglia di camminare ma non poteva farlo e chiese a lui se ne sapesse di più.

Erano poche settimane, ma l'indole viandante non poteva più star ferma.

Cosa avrebbe dovuto fare per riprendere i suoi piedi?

Cosa avrebbe dovuto fare per perdersi nuovamente tra i suoi sentieri?

La natura era un richiamo a cui riusciva a stento a resistere, sentiva che il rischio fosse quello di spegnere la luce negli occhi.

Proprio ora che sentiva di dover tornare dalle frecce gialle...

Ognuno ha le sue droghe.

Le radici, aveva a che fare con le radici?

La terra, l'acqua, la sabbia: per quanto ancora avrebbe dovuto aspettare?

Era un tormento, si sentiva fastidiosamente immobile.



giovedì 19 aprile 2018

Sorrido e rimango. Sorrido e poi vado.

Piedi e radici
Ali e anima
Sanno stupire.

Non riesco ad annoiarmi.
Mi rigiro su me stessa impregnandomi di vita.

Ascolto e ascolto.
Imparo e dimentico.
Sorrido e rimango.
Sorrido e poi vado.

Sorrido e poi vado.

Ho imparato ad andare.

Ho imparato a sorridere.

Ho imparato a ... forse nient'altro!

Piena di anni, piena di storie, piena di vite, piena di sfaccettature.

In attesa di nuove lezioni, con la foga di vivere.

Le etichette no, grazie.


Non so cosa mi diresti adesso. Forse mi stupiresti. Forse non vorrei ascoltarti.

Provo ad ipotizzare, guardo una foto e penso sì, sì lo so.

Ho bisogno di una nuova bilancia. Ci si amalgama, è inevitabile.

Eppure ho voglia di imbrattare, di sporcare e sporcarmi. Forse è una delle cose più sane da fare, nello splendore dell'incoscienza.

L'incoscienza è uno stile di sguardo che mi affascina tantissimo.

Me l'hai passato tu, dolce condanna mammarè.


martedì 17 aprile 2018

Ti ho ascoltato

Sì, ti ho proprio ascoltato.

A volte bisognerebbe solo disinnescare il cervello, è così semplice.

(Certo, se fossi nata uomo farei più in fretta.)

Ho risentito il calore e l'abbraccio,
ho riascoltato il mare,
mi sono persa con lo sguardo lontano.

Ti ho ascoltato, c'eri ancora, del resto ci sei sempre.

Ma soprattutto ho ascoltato: pareva avessero tutti voglia di raccontarsi, che non aspettassero che me.
Mi succede spesso.

(Qualcuno diceva "la madre universale", ricordi?
Si)

E poi accadono le cose che non ti aspetti,
e sono sempre le migliori.

Le ho riabbracciate le radici, finalmente.
Sorrido.
Ho riso, tanto.

E' stato bello esserci ma sono stata felice di tornare.

Ci sono posti che rimangono per anni come li hai lasciati.
Non riesco ad andarci d'accordo, col mio continuo fluire, con la mia costante ricerca.
Odora di mare, ma odora di passato, talvolta di stantìo.

La cosa che più mi ha colpito sono stati gli sguardi della gente: non ho visto un'espressione serena nei vari treni e spostamenti diurni.
Per un attimo ho pensato: "ora mi alzo e inizio ad abbracciarli tutti"

Gli occhi parlano sempre.
Ho visto tanto trucco, sembrava quasi stucco.
Sotterriamo, sotterriamo.

E ogni città si racconta attraverso la gente, solo osservandola.

"Vott' alloc"

mercoledì 11 aprile 2018

Le radici e il calore


Si fanno giri immensi..
Si passa la vita a fare progetti, sogni...
Si passano i giorni a cercare di capirsi,
 di conoscersi, migliorarsi, autococcolarsi 
cercando di non autocommiserarsi..
Ci si allontana dalle radici..
...e poi passi la vita a capire che quel QUID che ti manca 
è proprio quello..." 
(tratto dalla fine di un libro portato dal mare)

Gelo e terrore.
Estraneità e radici.
Sole e accoglienza.
Smetterà mai di mancarmi il calore?

Perdo fiato.
Prendo fiato.
Perdo fiato.
Prendo fiato.

C'era.
Non c'è.

Le ferite riprendono a sanguinare, sotto le cicatrici.

Vi abbraccerò e farà male anche a 'sto giro.



Marte, Venere e le bandierine

- E' il solito spirito di conquista verso la donna indipendente che non ne vuole sapere niente?

- Si

- Chiaro. E una volta messa la bandierina sopra, torna sui vecchi passi,
con una punta di orgoglio in più. Si sa, ormai è abbastanza prevedibile.

- Tu sei normale che oggi come oggi è la cosa più strana del mondo! 
Loro si vendono come interessanti, dannati, sfuggenti e tormentati, ma sono altro!
Temono la nostra indipendenza come se fosse una minaccia.
Temono la nostra serenità come se fosse una mancanza di attenzione 
ed interesse nei loro confronti, 
ma al tempo stesso ne sono fottutamente affascinati.

- Forse allora è solo una questione di fascino, o meglio quasi un gioco di fascino, 
un po' come "per piacersi, per piacere" di quel vecchio spot televisivo.

- Eppure io credo che, almeno per me, oggi il vero fascino sia
IL FASCINO DELLE RESPONSABILITA': 
prendersi la responsabilità di ciò che si dice, 
delle proprie azioni.

- Certo, lo capisco. 
E c'è invece una cosa che non capisco: perchè parlare quando non è necessario?
Torniamo al punto di partenza: they need a new flag! 
Ho già la risposta, vedi?

- Non ci annoieremo mai!


Grazie alla mia amica "Miranda", che da sempre (e mi auguro per sempre) lascia passare dalla sua bocca SOLO autenticità.

Per quanto riguarda Marte e Venere non sono ancora sicura che essere sinceri al 100% piaccia a tutti, ma intravedo la vastità...!!

That's me.


domenica 8 aprile 2018

I think that you (we) are mad

Conserva i sorrisi più belli.
Continuerai a sbagliare, è inevitabile.
A volte vorrei solo che fossi qui, sapere che ci sei. Sono ripetitiva, lo so.

Forse non sono pronta ad aprire il mare.
Forse non sono pronta a riabbracciare casa.
Forse non ci sarà mai un momento in cui mi dirò che lo sono, ma forse mi stupirò anche stavolta.

Ascoltavo una canzone che dice:

"I think that you're mad, 
You spend a lot of time in your head. 
I know that you're mad, 
You spend a lot of time in your head. 

If you could come away with me, 
You should come away with me, 
You should have some faith in me. "


...e forse è tutto lì.
Dietro le emozioni che non sappiamo sempre gestire.
Dentro l'implosione che vorremmo distruggere e l'esplosione che vorremmo vivere.

A volte ci comportiamo in modo diverso per non lasciar trapelare nulla.
Forse siamo veramente dei pazzi.
Quando abbiamo iniziato a credere che esprimersi totalmente sia sbagliato?
Quando abbiamo smesso di essere liberi di vivere e dire ciò che proviamo? Ci ha distrutto la crescita o la società?
Siamo sempre con lo scudo pronto, pronti a correre via.
Che strano mondo, che strani umani siamo.

A volte ho paura di spaventare.
A volte ho paura di spaventarmi.
Forse non è propriamente PAURA, forse è un lieve timore.

Ma poi ci sono gli occhi che ti fottono, inevitabile.

Mentre implodo sento che sto per esplodere.

E ho già pulito, sai? 
Ripartireri, ripartirò. Non mi fermerei mai.


Quanta vita c'è là fuori e quanta vita c'è qui dentro.

Conservo i sorrisi più belli.

Augurandomi di non diventare yogurt.
Sì, sono stata benedetta, sì, lo so.
A volte non mi basta.

Colleziono le migliori citazioni.
Colleziono avanguardie di cumuli di risultanti.
A volte non mi basta.

Andrò a correre, tornerò a camminare.
Devo macinare chilometri.
Devo scolpire i pensieri.

Non conosco droga migliore.

sabato 7 aprile 2018

Serata lenta. Finalmente.

Serata lenta. Finalmente.

Pensavo a quando non troppi anni fa, per rincorrere il testo di una canzone era un continuo ascolta-scrivi-stoppa-rewind-ascolta-scrivi-stoppa.
Un meraviglioso loop in cui ti immergevi impegnato e ne uscivi fiero.

Pensavo alla veloce fruibilità di oggi che ci ha fatto perdere soprattutto la fierezza, oltre che l'impegno.

Allora me la godo questa serata lenta.

Penso ai testi, alle parole, ai tempi.
Penso ai ricordi e respiro lento. Shhh.
Sfoglio, rileggo, decoro. Mi concedo il tempo.

Mi concedo il tempo di perdermi nella lentezza del pensiero, riascoltando finalmente il respiro. Una tregua.






venerdì 6 aprile 2018

Ho riconosciuto la radiografia

Lei, spenta, in una bella macchina.

Scene già viste.

Sguardi spenti.
Respiri profondi.

Tutto su OFF, tutto puntato sull'abitudine, su una maschera che prende sempre più la sua forma, mentre lei la cambia.

Atroce. 

Si incattivisce mentre coltiva la sua condanna.
Si spegne mentre vive passivamente.
Si accartoccia l'autostima.
Si piega la schiena.
Si chiede ogni tanto dove andrà a finire, ma è paralizzata.

Lì, circondata da un mondo che non le appartiene più.

Non atrofizzatevi, abbiate il coraggio di amarvi prima di ogni cosa, nessuno si farà male.

Come ha insegnato (pur se solo a parole) l'uomo senza volto: "amare significa volere il bene dell'altro", chi non è capace di ciò non ama. 

Senza ali non si vola.

Le auguro di ritrovarle.








giovedì 5 aprile 2018

Sulla mia sponda

Non è quello che ho scelto

- Lo so e immagino non sia quello che avresti scelto

Esatto.

Ma poi lo sguardo si schiarisce e riprende quota.
Ma poi ricordo che se sono così è grazie a tutto, bisogna abbracciare gli errori, anche quelli altrui.
Ti aiutano a capire che tipo di persona NON vuoi essere ed è comunque una spinta verso il miglioramento.

Mi guardo dall'alto, mi dico che va bene così, così doveva andare.
Io sulla mia sponda, con la consapevolezza.
Io sulla mia sponda, con un silenzio accogliente.

Gli sguardi non riesci a schermarli,
ma all'improvviso conoscono, lo stupore lascia il tempo alle spalle.

Non ho paura.

- Lo so. Ne hai avuta così tanta che ora sai darle il giusto valore, solo se necessario.
Anche questo è stato un insegnamento, no?

Si.
Benedico ogni traccia.
Benedico (incredibile pensarlo oggi) ogni spavento.
Benedico ogni malessere, se mi ha portato fin qui.
Ma poi lo so che ancora mi stupirò e tornerò a scrivere.

(Tu guardami dall'alto, senza paura.)






mercoledì 4 aprile 2018

More than this

Ci provo e ci riprovo, ma le ferite sono sempre lì.

Ho provato a non vederle, ogni tanto provo a sotterrarle.

Provo a sorriderti, forse per pena.

Provo a sorriderti, forse per senso del dovere.

La realtà è che non riesco ad amarti come un tempo,

è come se i rami si fossero rinsecchiti, inevitabilmente.



Amache sotto le stelle da un lontano passato provano a rincorrermi a fatica, sorrido ma sono altrove.

Vorrei essere ancora altrove.

Si cresce e si capisce, si impara ad ascoltare con orecchie nuove e sempre più credo che si raccolga solo ciò che si semina.

Troppi abbandoni, troppa indifferenza.

Troppa indifferenza: non riesco a trovare termine che meglio ti descriva.

Molti dicono, molti hanno asserito, tu per primo "che nel caos spesso non si capisce niente e nel timore di fare errori, si preferisce non agire"...certo... ma quando si ha un ruolo importante bisogna inventarsi qualcosa, quando si ama si deve rischiare di sporcarsi, almeno io così la penso.

E comunque ora è troppo tardi per arrabbiarsi, per ripensarci, per dire "cose". Io non ci credo più. Vorrei coprirmi gli occhi ma l'ho fatto per troppo tempo, ora mi sento leggera e così voglio continuare.

Nel momento del bisogno IO ci sarò.

Oggi, se posso, finchè mi è concesso, cambio strada.

Spolvererò nuovamente i miei doveri rivolti a te, senza ricevere un grazie, per l'ennesima volta.

Va così...


lunedì 2 aprile 2018

True lies



Coperte piene d’aria.
Nuova.

E’ tutto un attimo. Inside. 
E’ stato un attimo. Outside.

Chiavi date. 
Miti sfatati.
Lucchetti stretti, again.

Never be the same again?
Maybe someday.
Maybe somewhere.

Vuoto. Colmo.
Vuoto. Vento.

Ma dove vai? 
Forse dove voglio, 
forse dove voglio che non vieni.
Forse dove non sai raggiungermi.

Capita all’improvviso.

Seasons change.
It won’t ever be the same.

Io non ho paura.
But it won’t ever be the same.

Sono più dove sono di quanto non pensassi.
Stavolta mi conforta.

Ma un eremo sarebbe il top.
Mare, vento, vento.
Occhi nuovi.

Forse torno dalle frecce gialle...

domenica 1 aprile 2018

Stasera ci vorresti tu

Ci diresti che tutto passa.
Ci diresti che tutte possono accontentarsi, ma poi che vita sarebbe?
Ci racconteresti la tua storia, lasciandoci a bocca aperta con i nostri occhi di oggi.
La sappiamo già, ma risentirla OGGI, con il nostro bagaglio, avrebbe una nuova valenza.

Ti fumeresti un tot di sigarette e finiremmo a ridere.

Ci diresti che se avessi ascoltato i consigli di chi ha paura, di chi crede che le cose vadano fatte in una certa maniera per convenzione, saresti stata triste.
Ci diresti che hai fanculizzato il mondo e ti sei tenuta le paure e i timori sotterrati, pur di non dare soddisfazione a chi ti suggeriva di NON FARLO.

Ci diresti che ti hanno guardato male più volte, che di te hanno parlato male infinite volte, che chiunque ha avuto modo di puntarti il dito contro l'ha fatto... e io ne sono testimone.

Con gli occhi di oggi, mi si riempie il cuore di orgoglio ad averti avuto come madre, hai avuto le palle di non accontentarti e neanche io da figlia l'ho capito subito che era una bella cosa. Ma poi si cresce e si capisce.

Ci diresti che l'amore non è sacrificio, l'amore è amore e se ti sacrifichi lo fai senza quasi accorgertene.

Sì, gli amori sono pochi. Sti caxxi.

Ci guarderesti e ci diresti che lo sai che fa male, essere così, e che sarebbe più semplice se fossimo "bionde".

Ma come hai fatto e detto tante volte (e ti ascolto ancora ora): meglio così, meglio con le emozioni a 3000 sia nel bene che nel male.

Ogni tanto mi riguardo quel video..."il coraggio di rimanere nelle emozioni".
Un flusso di beata "incoscienza"
Un abbraccio di consapevolezza del proprio essere, nel bene e nel male.
In ogni passo voglio esserci, in ogni passo vi auguro di esserci.
In ogni fottuto passo.

(We should die smiling)