giovedì 30 aprile 2009

Piacere mio, Henriette!

Oggi ho conosciuto Henriette. L'ho incontrata in attesa di un treno.
E' strano come a volte capiti che riscontri in mezz'ora di conversazione tanta affinità.
Mezz'ora piena tra sconosciuti.
Abbiamo parlato come capita raramente al primo colpo.
E' partito così: mi accendo una sigaretta e le chiedo se ne vuole una, se fuma. Mi dice ridendo che la sua vita è già tutta in fumo, se ci mette anche quello è la fine! Abbiamo iniziato così...
Mi ripeteva che lei VIVE, che quotidianamente forse non vive sempre buone giornate, ma VIVE e prende dalla vita tutto il bello che ne puoi trarre. Mi ha accennato che ha abbandonato l'università e gesticolando mi ha fatto capire che nonostante il suo esser stata studentessa e aver ambito per un periodo della sua vita a qualcosa di meglio, a qualcosa di piu', oggi non le importava piu', ha capito che il lavoro, qualsiasi lavoro, è l'unica maniera che ha per VIVERE oggi....e quindi appena puo' viaggia, gira il mondo, permessi e visti permettendo. Ho imparato con lei cose che non sapevo..per esempio ha speso 400 euro per chiedere di poter entrare negli Stati Uniti e sentirsi dire no. Ma non le importa, dice che l'anno prossimo ci riproverà. Intanto andrà in Marocco, due settimane fa è stata in Germania...poi vorrebbe puntare su Hong Kong"LA VITA è UNA, IO VIVO! Mi piace viaggiare e voglio farlo!" Mi diceva che bisogna ragionare pensando al presente, cercando di coinciliare quello che ti è intorno con quello che ti piace fare...e che l'importante è non avere debiti! Lei non ne ha! Dice che l'importante è non spendere tutto quello che si ha..."Se ho 200 euro e ne spendo 100 sono a posto....se ne ho 100 e ne spendo 101 non va bene...se non ho i soldi per fare quello che voglio allora aspetto!"..e sorrideva.
Poi ridendo mi ha detto: "Andiamo a fare le veline! Risolviamo tutto!! Peccato che sono grassa!hehehe"
Aveva negli occhi gioia immensa e un briciolo di sofferenza che le rimaneva lì, incastonato negli occhi...ma guardava avanti, rideva, rideva e irradiava questa potenza dell'anima tutto intorno.
Meravigliosa Henriette! Meravigliosa!
Mi ha accennato brevemente alla sua storia perchè ero molto curiosa.
La prima cosa che mi ha detto quando le ho detto che stavo andando a fare un colloquio di lavoro è stata "Vieni dove vivo io, tu sei bianca, non avrai problemi!" sorridendo...e mi ha gelato l'anima per un istante...una solidarietà pazzesca, mi voleva già "sistemare" lì, dice che dove vive ormai la conoscono tutti e che mi avrebbe potuto aiutare, che non sarebbe stato difficile. E consigliava di parlare sempre con la gente "del posto", "parla con la gente, chiedi, conosci, vedrai, sarà tutto piu' semplice"= APRITI AL MONDO, VIVILO, BUTTATI, LANCIATI, SORRIDI, ANDRà TUTTO BENE.
Henriette avrà avuto 24 anni, viene dal Cameroun e le si sono infranti forse un po' di sogni, poichè fa la badante ad una signora anziana. Ma non è una badante, è Henriette: un fiume in piena!
Ci siamo raccontate e abbiamo riso tanto.
Poi ci siamo salutate.
"In bocca al lupo, di cuore" e si è messa la mano sul cuore.
"E' stato davvero un piacere conoscerti! Fai bei viaggi!"

Che bello..che bello...che bello..

poi sono tornata alla stazione di partenza, Bologna Centrale e ho scattato una foto a questo:

... mi sono sentita in gabbia. Ho scattato qualche foto. Ho pensato ai microchip. Al controllo. Alle cavie sotto osservazione.
E poi pensato che Henriette ha proprio ragione.

martedì 28 aprile 2009

domenica 26 aprile 2009

Non riusciamo a starCI dietro...

A volte penso al nome di questo blog.
Non riusciamo a starCI dietro.
Non sappiamo piu' aspettare, ormai è tutto troppo veloce, istantaneo, momentaneo, attimi infiniti se sono di attesa...che si tramutano velocemente in ANSIE...ansie...3000 ansie diverse in pochi minuti....shhhh....silenzio....fermatevi...shhhhh...spegnete tutto e fermatevi.

Pensate ai tempi delle lettere (e non parlo del 1800, ma appena di 10-15 anni fa)....invii una lettera ad un/a amico/a, se è il/la fidanzato/a ci aggiungi anche una goccia del tuo profumo...e quando dopo qualche giorno (Poste Italiane permettendo) arriva a destinazione, il destinatario aprirà quella lettera tanto attesa, semmai l'annuserà....sarà felice....se vorrà la rileggerà e poi la terrà un po' tra le mani....poi cercherà e troverà il tempo per fermarsi, prendere un foglio, una penna...e rispondere....mentre lo farà sarà da solo, con un sottofondo musicale semmai...ma non andrà di fretta, non starà facendo altre 100 cose mentre scrive...porrà attenzione verso un'unica cosa, verso una sola persona...poi si prenderà la briga di imbustarla, scriverci l'indirizzo, uscire, comprare un francobollo e spedirla...ed inizierà un'altra dolce attesa per qualcuno..

Tra un'attesa e un'altra c'era la vita REALE di mezzo. E semmai c'erano anche le telefonate, sui numeri di casa (ormai in via d'estinzione), poi sui cellulari (quando ancora non compariva il numero del chiamante se il Gestore telefonico non era lo stesso! Parlo del 1997, 12 anni fa!). Le lettere le scrivevamo per confidarci un po' di piu'...o per risparmiare sulle telefonate addirittura... o per quelli che senti una volta ogni tanto e ti racconti le cose piu' importanti...quelli che anche se non vedi e non frequenti sai che "ci sono" comunque.

Tempo e attenzione per una persona alla volta. Attesa.

Poi è arrivato il cellulare...e in poco tempo è diventato un prolungamento del corpo umano.
Vi ricordate ancora quando chiamavate a casa di qualcuno e a casa non c'era...e il cellulare ancora non esisteva...cosa accadeva?? Lasciavate semmai un messaggio a chi rispondeva o un messaggio in segreteria e si ATTENDEVA...e in quell'attesa eravamo OBBLIGATI a gestire le emozioni anche se dovevamo comunicare alla persona qualcosa di importante...noi SAPEVAMO ASPETTARE...avevamo tempo per pensare di piu'...per gestire i nostri eventuali conflitti...o per non far caso all'assenza di qualcuno. Ma non mi pare fossimo tutti pazzi isterici. Ci andava bene così..
Adesso se ti chiamano e non prende il cellulare o è spento...chi ti chiama pensa sia successo qualcosa di assurdo, forse ti hanno rapito, forse chissà dove sei, forse sei in pericolo...
Sempre e ovunque REPERIBILI...sempre e ovunque in "condivisione dell'emozione"...succede X, non devi aspettare di tornare a casa per parlarne, neanche il tragitto piu' ce lo facciamo con noi stessi, no...chiami, mandi un sms e subito comunichi l'emozione al/alla tuo/a amico/a...
CONDIVISIONE PERENNE...MALE, MALE MALE..(anche perchè già siamo abbastanza bombardati da messaggi di tutti i tipi, subliminali e non)

Poi l'avvento delle email....addio profumo, addio scrittura, addio colorare carta da lettere, ma ancora sapevamo dedicarci ad una persona alla volta, in maniera diversa naturalmente.

Poi la chat...la chat...quante ne ho vissute e ne vivo con questa amata/odiata chat.
Penso che prima di metterci sotto mano nuovi mezzi di comunicazione debbano darci le ISTRUZIONI PER L'USO. E invece non accade.
La chat...tutti insieme, tutti nello stesso "posto" booooooooooooooooooooooooooooooooooooooooom...attaccati allo schermo ma insieme....
Salto l'uso della chat per conoscere nuove persone perchè mi servirebbe un altro blog per dare il giusto peso all'argomento!

E quindi ci ritroviamo con un programmino che ci "avvicina" ai nostri amici lontani...si...io spesso mi ritrovo ad avere 30 amici on-line nello stesso momento e chatto con una sola persona..tutti gli altri sono lì...ci vediamo, ma nessuno si caga, pero' se vuoi "siamo qui nel caso dovessi averne bisogno"...anche se non parliamo possiamo vedere che musica ascoltiamo, davvero interessante!

La privacy sembra un lontano ricordo.
Poi ci sono naturalmente i social network...ok, si, in realtà volevo andare direttamente a parlare di Facebook, sorvolando MySpace, Netlog e quant'altro... perchè l'ho provato, l'ho VOLUTO provare...e ne sono stata anche coinvolta, a volte troppo.
Facebook è l'emblema forse dell'attuale "società sociale": sempre/ovunque, visibilità, "fatevi i caxxi miei", guardate la mia vita.
L'ho analizzato come meglio ho potuto, poi l'ho lasciato quando ho iniziato a constatare che anche chi aveva il mio numero di cellulare, la mia email, il contatto Messenger...utilizzava Facebook per comunicare, anche se eravamo connessi su Messenger nello stesso momento...il cellulare ormai sembra quasi si usi solo per chi si trova nelle vicinanze o quando si avvicina il momento dell'incontro/rincontro (semmai avvenuto proprio grazie a facebook).

Per un attimo ho pensato: cacchio, Fabook sostituirà chat, email...se non mi connetto non posso comunicare con alcuni amici...ok: ora VOMITO, e poi cancello l'account. E così è stato :) (e tra l'altro a differenza di tutti gli altri siti in cui basta un clic per non esserci piu', qui ci vogliono 14 giorni per cancellare definitivamente l'account e se nei 14 giorni provi ad entrare nuovamente, non sarà piu' cancellato...psicologicamente parlando credo sia un messaggio molto forte: "Sei proprio sicuro sicuro?? Ti lasciamo 2 settimane di tempo per rifletterci bene...sei certo di non voler piu' sapere cosa fanno i tuoi amici vicini/lontani? che foto pubblicheranno domani? Pensaci, puoi tornare ancora indietro...Facebook non ti abbandona con un solo clic!").
Nomi e cognomi reali al 90%, ritrovi è vero amici persi da anni, persone con cui sei andato a scuola, ma anche persone che semmai non hai piu' cercato....te le trovi lì e incuriosito dal sapere che fine abbiano fatto li includi nella tua "rete di amicizie". Ti ritrovi ad AGGIORNARE di continuo la tua vita a una marea di gente...e sottolineo gente perchè alla fine sono "conoscenti"...sembra che sei per strada...e incontri persone che non vedi da anni e accenni ai cambiamenti degli ultimi anni (da che non vi sentite): se con quelle persone ritrovi un feeling semmai vi fermate a prendere un caffè per meglio raccontarvi, altrimenti no, e proseguite (in tutto cio' immaginatevi con un megaalbum di foto in mano! e la lista dei vostri amici!)...poi altro incontro, altre chiacchiere/aggiornamenti....beh: A CHE ORA ARRIVERETE A CASA?
(Intendete la metafora?)
Aggiorni la tua vita, non la stai analizzando, ne fai un resoconto veloce ad un amico di passaggio...
La vita è fuori da questo caxxo di pc! La vita SOCIALE è soprattutto fuori da questo schermo che dopo qualche ora ti dà anche fastidio agli occhi! gli occhi di qualcuno non stancheranno mai i tuoi! C'è una bella differenza, c'è un flusso di emozioni che lo schermo non puo' darti..
In piu' lo schermo spesso diventa uno scudo: "il guerriero dietro lo schermo" spesso è una formichina dal vivo.

Ognuno mette le sue foto, in cui ci sono amici e amici di amici, segnala le persone presenti in quelle foto e nello stesso istante in cui lo fa, a chi è stato segnalato compare la foto nel suo album.
"One family!!"

Sembra che il fondamento degli ultimi tempi sia: ESSERCI inteso comeESSERE ON-LINE, ESSERE CONNESSO e se non lo sei, dare quanti piu' input possibili per far sapere che SEI Lì anche tu...sappiamo tutto di tutti in ogni momento...ma il cervello umano non è mica un pc!!
Non possiamo stare dietro a tutti...non possiamo gestire tutte queste relazioni nella maniera in cui MERITEREBBERo di essere gestite..qualitativamente parlando...erano meglio i tempi delle lettere, anche delle email...e la fase iniziale della chat.
Io le ho provate tutte :)

Questo ESSERCI sempre è come essere sempre al bar, in un bordello, un macello di input, musica, emozioni tramandateci da canzoni, comunicare immediatamente quello che ci succede senza a volte neanche DIGERIRLO per un attimo da soli, prima comunichiamo al "mondo", poi semmai ci pensiamo. Sia chiaro che sto un po' generalizzando, ma ci tengo a sottolineare che non è così per tutti; pero' per molti vedo che è così e mi dispiace.

A volte personalmente sento l'esigenza di NON ESSERCI, di staccare tutto...e quando lo faccio sto meglio...è per questo che ne scrivo, per darvi il mio punto di vista e darvi la possibilità di pensarci se non l'avete mai fatto.

DOSARE
Io doso
Tu dosi
Egli dosa
Noi dosiamo
Voi dosate
Essi dosano

;)

domenica 5 aprile 2009

Marc DorSey . . . People in search of a life


There is a place that is so hard to find
Behind the walls we build inside our minds
Some break the walls, some break the rules, some even get things changed
And when they do, that leads to truth
Their questions still remain
But all that it's sayin'

Chorus:
Somewhere in life there's a joy to be
Between the hope and reality
There in a mirror and then the street
That's where you'll find
People in search of a life

And what of love, is that a point of view?
And when you're alone, it can seem so confused
That's when a friend can pull you in, bring you a helping hand
But what happens when your only friend sells you out in the end
How do you face it?

Chorus x 1

Beyond the sheets of skin, beyond the rules of hate
Within the project walls
There is a cry that will not die
A cry for life
Life

Chorus x 2

In search of a life
Oh, tell me about people
In search of a life
Oh people, people
Looking for a life
Searching, looking in a bottle
Lookin' in a needle
Lookin' in the street
Searchin' everywhere

mercoledì 1 aprile 2009

IstruZione/FoRmaZione - Meditiamo...

Ieri, per caso....tra un gruppetto di amici esce fuori un libro di letteratura delle scuole Superiori...tutti ad interrogarsi per gioco l'un l'altro....poi si dà il via ai ricordi, ai racconti...ed esce fuori che quello che accomuna tutti è ESSERE ARRIVATI AL DOPOGUERRA, MASSIMO AGLI ANNI '60 SIA in Storia che in Letteratura Italiana...
Ora...è chiaro che il libro va oltre, ma immagino che ben pochi per "cultura personale" a 18 anni continuino a leggere il libro per sapere cosa sia successo dopo, non avendo gli "stimoli" delle probabili interrogazioni...
Bene...un ragazzo esordisce con "..il resto l'ho appreso dalla televisione..." (e un po' anche per me è stato così tra film, telefilm e documentari) CENTRO! zak!
Ora...non voglio affermare che sia una "tattica che parte dall'alto", anche perchè questo implicherebbe la "corruzione" di tutti i professori delle Scuole Italiane e non penso affatto che sia così...ma pensate un attimo alla vostra esperienza: fin dove siete arrivati col programma? Perchè si dà così tanta importanza al trapassato e al passato e quello che ci è piu' vicino quasi viene sottovalutato?? Non è questa una maniera per rimanere ignoranti sugli avvenimenti che possono riguardarci/interessarci un po' di piu'??
Certo è vero che "bisogna conoscere il passato per conoscere meglio il presente e poter semmai evitare gli stessi errori in futuro"....ok....penso che tutti ci siamo sentiti dire 300000 volte frasi simili...ma forse se l'insegnamento fosse gestito in maniera diversa forse arriveremmo ad oggi un po' piu' consapevoli della NOSTRA STORIA...e forse (sottolineo forse) avremmo adolescenti interessati all'attualità piu' di quanto non lo sia mai stato....e di conseguenza tutta la popolazione futura..

Certo...qualcuno potrebbe dire: beh, se non vuoi essere ignorante fattela da solo la cultura...si, ma a 18 anni secondo me non pensi alla cultura! E poi....quanti di noi conoscono beniiiiiiiiiiiiissimo la Seconda Guerra Mondiale, ci hanno bombardato (scusate il termine forse inappropriato) di approfondimenti, visioni di film da commentare insieme (alzi la mano chi non ha visto "Shindler's list" con la sua classe almeno una volta), temi, e chi piu' ne ha piu' ne metta...e ci hanno fatto appassionare, sensibilizzare, riflettere...(beh, se poi qualcuno di voi è rimasto indifferente a un tale massacro me lo faccia sapere)...forse proprio perchè è stata una tragedia abbastanza vicina, che semmai anche i nostri nonni ci hanno raccontato...
...ma poi...dopo questa tragica guerra c'è stato molto altro che potrebbe INTERESSARCI...e allora perchè non saltare semmai qualche Crociata o un po' di Iliade e di Odissea??