giovedì 23 febbraio 2017

Il cancro

Ti sembrerà tutto nuovo.
Ti sembrerà di avere occhi nuovi.
Ti sentirai chiuso in una bolla mentre il mondo fuori continua nella sua odiosa normalità, quella che per te non esiste più e quindi non sopporti più.
Ti sentirai un alieno che nessuno puo' capire.
Inizierai a cercare soluzioni pur sapendo che non hai le chiavi per farlo. Non è in tuo potere.
Ti sentirai impotente.
Ti sentirai a tratti inutile. 
Arriverà la rabbia contornata da 1000 bestemmie.
Inizierai a pensarle tutte "cosa ho fatto per meritarmi questo? Perchè la gente cattiva non si ammala mai? Sopravviveró a questo dolore? Quale sarà stata la causa? Potevamo accorgercene prima?"

Inizierà a pesarti ogni ora e ogni minuto. Saranno interminabili.

Avrai 1001 maschere, ti sembrerà di non riuscire più a ricordarti quale stai indossando: il sorriso per il genitore, il pianto per quando puoi farlo, il conforto verso chi condivide il tuo stesso dolore e tante altre che pian piano troverai dietro le quinte.

Ogni minuto. Lungo.

Ogni analisi. Ogni chemio o radio avranno una sottile ma profonda speranza di miracolo. 
L'ottimismo sarà la tua spalla, ma la realtà dovrai sempre incontrarla.

Non ho consigli da dispensare, tranne uno: siate sinceri con voi stessi, ditevi quanto vi volete bene, raccontatevi ogni cosa, abbracciatevi anche se non lo facevate spesso prima: vivetevi intensamente. Vivetevi finchè ce n'è.

Il cancro è bastardo.
Il cancro è un vestito che si adatta ad ogni corpo diversamente nei tempi e nei modi. Non ha pietà per nessuno. Non ha pazienza di aspettare.

Il cancro non ti dà modo di abituarti alla sua presenza che sei già fuori dalla tua realtà.
Il cancro è quella maledetta cosa che oggi tocca a me e domani a te, anche se non lo immagineresti Mai. MAI. 

Non scappate. Rimanete. Stringete una mano a chi è nella sua bolla (di merda) anche se non sapete cosa dire SiATECi, seppur in silenzio. 
Spronate alla vita finchè c è, accompagnate la vita fino al suo ultimo giorno. Del resto, prima o poi, arriva per tutti.
Ho sempre desiderato di morire senza nulla di "non detto".
Lo so, era meglio non leggerle queste cose, era meglio non scriverne ma soprattutto non viverle seppur da spettatrice dalle Mani legate. 
Provate a immaginare come si sentano i protagonisti di questa bestia malvagia. 
Siateci, solo questo.


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Oso ancora pensare

Oso ancora pensare

Oso addirittura scegliere.

Ci stanno masturbando il cervello eppure non sembriamo godere.

Oso scegliere la salute mentale. E mentre temo di essere impazzita, mi riscopro coraggiosa.
A tratti zoppico, a tratti mi trascino, a tratti alzo le spalle e la testa e tiro dritto digrignando i denti.
E in testa si affaccia il pensiero “a mali estremi, estremi rimedi”.

Tra un po’ ci tatueranno la parola FLESSIBILITà nel cervello, stordendoci conl’importanza dell’apprendimento, la capacità di adattamento… intanto ci pieghiamoa 90 gradi, dimenticando che un tempo non troppo lontano agognavamo obiettivi professionali, obiettivi affettivi.
Non ci è data vasellina, eppure continuiamo a sorridere all’occorrenza.
Dovremmo organizzare corsi di sorriso reale e terapeutico,dovremmo organizzare ritrovi di benessere e condivisione, energia positiva e caricaallo stato puro, dobbiamo darci forza, dobbiamo rimanere umani, rimanere sani.

Non so ad oggi quanti suicidi ci siano stati per mancanza improvvisa di lavoro…posso solo immaginare la grandezza della disperazione che porta a compiere certi gesti.
Eppure, rimane anche quella di chi lotta, si sforza, arranca, ce la mette tutta, sopporta, in silenzio, sopporta.
Rimane un numero considerevole di persone ricoverate per improvvisi attacchi di panico, attacchi di ansia.
Ci stiamo ammalando.
Vorrei gridare.
 Vorrei gridare insieme a voi.
Lo so… lo so… saremmo in tanti.


(ancora hard-disk arcani che sfornano pietre miliari)

(JR- WOMEN ARE HEROES)



Cuore in cubetto, cubetto di cuore.

Era per lei come un phon al tasto 3, diretto sul suo ghiaccio.
Cuore in cubetto. Cubetto di cuore.
Difficile proteggersi o urlare “BASTAAAAA”!!
Riceveva quell’aria bollente e sentiva la sua forma mutare.
E all’improvviso non si riconosceva.
E all’improvviso si conosceva.
Paura, timore, delirio, amore, forse coraggio, forza e coraggio, calore, ancora calore…
Covava brividi repressi.
Covava altruismi che aveva dovuto prendere a calci fino a rendere impercettibili…stesso trattamento che aveva subìto sulla sua persona e i suoi sentimenti.
Si raggomitolò all’ improvviso, rotolò, frullò tutto quello che era stata fino a quel momento e poi si riaprì solo con se stessa e il suo SANO egoismo, l’unica maniera per restare a galla.
Era rotolata in un freezer, senza essersene accorta.

(da arcani hard-disk)

Domino


Anni sparsi su pezzi di carta.
Fotografie che tornano a galla.
Supremo e immenso ricordare.
Spazi che domino dall'alto.

Desiderio di impregnarmi.

E' la vita che chiama.

E' la vita che corre.

Corro altrove.


venerdì 17 febbraio 2017

Gli occhi.

Gli occhi pieni. Quelli che non hanno bisogno di parlare.
Corrono alla scoperta del mondo.
Il mondo fuori. Il mondo dentro.

I colori li hanno dentro. E quando li incontri li riconosci.
E quando li perdi vedi il vuoto, vedi tutto vuoto.
E’ lo specchio che non mente.
Lo specchio. Il silenzio.

La carica che senti che ti esplode dentro, ti cerca.
A distanza di secoli e di generazioni, di sguardi mai incrociati, ci sentiamo.

Guardi le foto e capisci dove ci sei e dove non ci sei.


E’ meraviglioso e al tempo stesso una condanna. Saper leggere è una condanna alla verità.