giovedì 28 aprile 2016

L'ultima festa con te

"Credimi, anche se era morta non mi faceva impressione. L’ho baciata, le ho baciato le mani, la faccia, le gambe, tutto il corpo, l’ho abbracciata."

Ti capisco, le ho risposto, ho fatto la stessa cosa. 
E mi sono commossa ripensandoci.
Una mamma è sempre una mamma.
Una mamma che se ne va è sempre un dolore atroce che non si può spiegare finchè non si prova, purtroppo.
Una mamma che se ne va, qualunque sia stato il suo comportamento in vita, è sempre una lama nel cuore. 

Ricordo ancora il bacio sul suo naso freddo.
Ricordo ancora il desiderio di abbracciarla e sentire il suo odore ancora un attimo, ancora una volta, quasi impossibilitata a credere sarebbe stata l’ultima.

Ricordo ancora quando l’ho vista lì, marmorea sul suo letto. 
Sapevo che sarebbe accaduto, ma non si è mai pronti.
No, non si è mai pronti.

Vorresti che il tempo si fermasse, perchè sai che quel corpo ti mancherà. 
Sono rimasta inizialmente sbalordita da tutti gli abbracci e i baci che ha ricevuto…del resto, forse per quelli che lo hanno fatto era come per me: approfittare di quell’ultimo istante, di quell’ultima possibilità. 

Lei forse chissà se fosse ancora lì o era già altrove.

Poi ti capita, tuttora, di sentire il suo odore e ti giri quasi sperando di vederla. 
A volte, tuttora, mi viene voglia di chiamarla se succede qualcosa che vorrei farle sapere di stupido o di importante, non ho ancora cancellato il suo numero dal cellulare, non so perchè. 

Sono quasi 2 anni. 
A volte sembra una vita. A volte sembra ieri.

Io sono certa che lei sappia di quegli abbracci che avrei voluto ancora darle.
A volte la immagino che mi strizza l’occhio complice..

A volte mi piange il cuore pensando che non ha avuto da me quel nipote che tanto desiderava.
A volte mi piange il cuore ripensando ai piedi nella “nostra sabbia”, ma poi sorrido perchè quella sabbia e quella sensazione non mi abbandonerà mai e allora ritrovo un attimo di serenità solo chiudendo gli occhi e ricordando quelle meravigliose sensazioni.

Piedi freddi. Piedi senza terra.
Mani fredde. Mani calde.
Occhi chiusi. Occhi pieni di lacrime e terrore.
Mento freddo. Mento tremante.

La realtà che cambia. 
Altro passo verso la crescita.

Don’t grow up, it’s a fuckin’trap.

Al tuo funerale ho messo lo stesso vestito del tuo ultimo compleanno perchè non ci volevi vestiti di nero. 
Abbiamo riempito di palloncini la casa, il portone, avranno pensato che siamo pazzi o forse semplicemente  che era un’altra delle tue idee! Sì, forse chi ti conosceva non avrà avuto dubbi su questo!

Abbiamo sorriso, abbiamo riso forte, abbiamo pianto..c’è stato davvero di tutto quel giorno a casa, l’ultima festa con te. 
Ci siamo riabbracciati con alcuni dopo anni. Altri ancora non li avevamo mai visti di persona, ma solo sentiti dai tuoi racconti e sono venuti tutti a salutarti. Che meraviglia se ci penso!

Ora sorrido.