lunedì 30 maggio 2022

Il confine sottile tra resistenza e strafottenza

Il confine sottile tra resistenza e strafottenza.


Fammi male se è l’unica cosa che sai fare con le emozioni.

Se non sai viverle, assaporarle, stringerle e rischiare.


Fammi male se è l’unico modo che conosci per sentirti più grande, ti aiuterà a stare meglio nel tuo microcosmo putrido di falsità.


Mentre ammuffisce la tua gioia e si spegne ogni candela

quando il sole più pallido ti scotterà la pelle 

quando l’amore avrà solo le sembianze di un ricordo lontano

quando l’apparenza è l’unico fiume in cui ti bagnerai

quando il tempo sarà solo scandito dal guadagno


Io sì, abbraccerò di nuovo la delusione, ma anche la consapevolezza di essere ancora umana e viva. 

VIVA.



MA IN QUANTI SIAMO RIMASTI A DARE UN PESO ALLE PAROLE?

Di quanta gente è composta la tribù della spontaneità?

E quante sono le comparse in questa scenografia?

Ci si riconosce.

Non ci si riconosce.

Si afferra, si sente, si finge.

Si finge, si parla, si finge.

Si prova, si guarda, si finge.

Si parla, si parla, si parla, si finge.


E tu da che parte stai?

Da quella delle mani intrecciate, accarezzate, strette.

Da quella degli occhi senza filtri.

Da quella di chi vuole ancora sentire il battito e il respiro.


Noi rischiamo. Lo sappiamo.

Non lo sappiamo mai abbastanza.

Siamo VIVI. Ancora qui.


Al chiaro di Luna.





domenica 22 maggio 2022

L’amore è il NONOSTANTE TUTTO.

 L’amore è il NONOSTANTE TUTTO.

Incomprensioni. Lacrime. Ferite. Lacrime. Abbandoni. Rabbia.

Freddo.


Per quanti anni ho sentito freddo. 

La certezza delle quattro mura frantumata.

Ho perso ogni odore di casa.

Ho dimenticato i dettagli.

Ho finito per non riconoscermi più.

Persa.

Sballottata.

Passi portati avanti per necessità.

Direzione senza alternativa.


Anni silenziosi e cuori spenti.

Non sentire era una protezione.

Congelato ogni dolore.

Zittito ogni strazio.

Ammutolito ogni lamento ripetuto.


Perso il senso dell’orientamento.

Perso l’olfatto.

Perso il sentimento.

Incatenato l’ottimismo.

Imbalsamata la curiosità.

Oscurata la luce.


Ho camminato per anni senza me. Poi mi sono arresa all’amore e alla mancanza e abbiamo percorso insieme nuovi anni con nuove noi.

Il Cammino del Perdono. 

La rinascita.

La crescita.

Madre di me e ancora di te.

Non conosco altro.

Ogni tanto torna il vento del tuo odore e mi manchi nonostante tutto. 

L’amore è così, non ha alcun senso perché non ragiona. Esiste. È. Prende la scena.


Ma la luce si è riaccesa e quando ci penso mi stupisco (ancora) di me.

Dovrò solo riabbracciare la fiducia, tutta.

Tutto serve, tutto insegna.





Madre di me, ora solo questo conta.



… nunn agg maj capit buon comm’agg fatt a me salvà…

Ricordi bruciati dall’umidità. 

La mente è selettiva, per salvarti.

Ci sono alte capacità di sopravvivenza dentro di noi, molto più di quanto possiamo immaginare. 


(per fortuna)


La mia parte superficiale ha tenuto solo il buono. 

Ha tenuto il tuo sorriso. 

Ha tenuto le mani. 

Ha tenuto l’amore.


(per fortuna)


La VEA non fa miracoli per alcune cicatrici.

Capitoliamo contro il muro ancora crepato e tutto torna a galla.


“Ma come hai fatto”

“Ma come ho fatto?”


E perché è sempre tutto così pulito e in ordine? Madre di te, di me.


“E quando arriva quel cuore?”

“Ti ha chiamato poi? Ah, no, è impegnato. Dai però c’è un’evoluzione intanto, meglio dell’ultimo, sei sulla buona strada”

“Ma cosa vuole dirmi il karma?”

“Hai controllato i desideri?” 

“Sì, ma bisogna misurare i battiti, serve un altro incontro, almeno uno. Intanto stiamo smussando gli orgogli”

“E quella lettera?”

“Si sono commosse tutte… allora siamo sulla strada giusta. Ha ripreso le ali. Siamo pronti.”



… nunn agg maj capit buon comm’agg fatt a me salvà… 




giovedì 19 maggio 2022

Eri così.



C’è un’aula di una scuola, alle falde del Vesuvio intitolata a te, che però avevi chiamato “come me”.

Forse è tutto un flusso. 


C’è stato un campanello stasera nell’anima e solo molte ore dopo, quando sono andata sul tuo profilo Facebook per immergermi nei ricordi, ho realizzato che manca poco all’ennesimo anniversario della mancanza del tuo corpo e del tuo sorriso nella nostra quotidianità.

Delle tue “cofecchie”, delle sigarette continue, delle unghie coloratissime sui piedi abbronzati, delle tue acque profumate, del rossetto immancabile, della tua testolina violacea, delle telefonate ad ogni ora, dei telefilm “a piett ‘e cor”.

Di collane pesantissime portate come se fossero piume. 

Di parole sempre pronte a sfondare ogni portone.

Di lunghe risate e sfottò. 

Di ennesimi regali inutilissimi ma acquistati come se fossero necessari per la sopravvivenza.

Di cene elaborate e trascritte su ricettari infiniti, diventati di tuo grandissimo interesse, dopo averci fatto trascorrere un’adolescenza di surgelati e piatti pronti. (rido)

Di orecchie seppur stanche e talvolta fischiettanti e piene di ronzii, sempre disponibili all’ascolto.

Di ginocchia scricchiolanti che non volevano smettere di camminare.

Di silenziosissime paure nascoste sotto al letto.

Di errori incomprensibili agli occhi di molti, soprattutto ai nostri, con la grande meraviglia e disperazione di chi incassa il colpo, si spezza e crede di morire, ma poi si rialza… solo per amore.

Di emozioni ubriache di vita.

Di instancabile voglia di vivere.


Eri così.



E sai una cosa? Un amico (inconsapevole) mi ha regalato 3 piante per il balcone: 2 sono girasoli. I tuoi fiori preferiti. Li ho chiamati Tina e Nanninella, così, giusto per ridere.

Ci manchi assai.



martedì 17 maggio 2022

Le AMICHE, le ANCORE.

Ci siamo trovate, innamorate, poi perse. 

Poi ritrovate, abbracciate, capite bene e capite male.

Però siamo ancora qui. Ancore, ancora.


Il viaggio della vita, i giorni in cui vorresti solo fermare il tempo, il male, le malattie, le paure e spremere il succo dei sogni più belli e vedere solo quelli.

Accompagnare per mano tutti gli affetti e non lasciarli mai. Stringerli ancora, ancore.

E invece cresci e devi imparare a fare compromessi con gli impegni, le responsabilità e quel tempo, quel tempo che va avanti, senza la tua approvazione.

Cresciamo.

Amiamo ancora, ancore.

Lasciamo andare, per forza. 

Ci commuoviamo, per forza.

Perché siamo VIVE. Ancora. Nonostante tutto.

Le vostre lacrime sono anche le mie e le mie anche le vostre.

Forse le nuove vite fluiranno nell’energia universale di cui dimentichiamo troppo spesso di far parte. Saranno quelle a ricordarci che tutto scorre… perché tutto vive e continua a vivere, attraverso le nostre mani e quei pezzettini di DNA che ci trasmettono.

Ancore, siamo ancora qua.





E come ci diceva il nostro prof preferito: "Metti in circolo il tuo amore..."


giovedì 12 maggio 2022

Social media - b-side

 L’immorale giustizia social(e).

La malcapitata ingenuità.

L’affamata notorietà.


La ricca esistenza priva di filtri.


La disarmante solitudine ostentata da filtri glamour.


L’ancorata speranza di verità.


L’inquietante onnipresenza.


L’insana condivisione perenne.


I messaggi privi di contenuto.


Il respiro corto.


La luce blu.


Gli occhi stanchi.




Lasciare libero l'ingresso

Lo spazio è pieno, lo spazio è vuoto.

Lo abbiamo riempito, condiviso, abbracciato, osservato, arredato, profumato, lo abbiamo svuotato. 

Nei nostri caos. 

Lo abbiamo allontanato con le paure del passato che hanno demolito l’arredo e riportato in un non-luogo in cui abbiamo imparato a stare. Stare, non essere.


Mi accarezzo nel presente con il respiro lento.


Arredo il mio nuovo spazio con tante consapevolezze e nuove battaglie. Tra pitture, errori e gioia di aver capito di ESSERE ancora e nonostante tutto.

Nonostante tutto.


Stavolta la paura non avrà spazio, solo un angolo, così, giusto per dare una prontezza di difesa, in caso di necessità.



Il tempo è pieno, il tempo è vuoto. È pieno quando mi ascolto e mi SENTO.


E tra una pandemia, una guerra in corso e un’insicurezza nel futuro con cui ho imparato serenamente a convivere, il presente è l’unica cosa che possiedo davvero. 

Forse c’era bisogno anche di questo.

Forse è stata l’unica forma di adattamento per non impazzire su questo assurdo pianeta.