martedì 22 ottobre 2013

"Ci vorrebbe un coltello"

Se avesse avuto un coltello, si sarebbe fatta del male fisico, pur di non ascoltare più il suo cervello.
Se avesse avuto un coltello, si sarebbe aperta il cervello e avrebbe iniziato a ripulirlo, come se fosse un mazzo di broccoli...tagliuzzando qua e là.
Se avesse avuto un coltello non avrebbe potuto continuare a scrivere e a ricordarsi che non avrebbe mai avuto il coraggio di impugnare un coltello e farsi del male.
Avrebbe voluto piuttosto un megafono.
Anche piccolo, perchè l'avrebbe avvicinato così tanto alle orecchie del suo interlocutore da assordarlo e farsi finalmente ascoltare.
Il suo maggior pregio era il SAPER ASCOLTARE. Il suo peggior difetto era finire per NON FARSI ASCOLTARE, incappata ormai nel ruolo di ascoltatrice fedele da cui non riusciva più ad uscire.
"Bisogna reinventarsi" avrebbe detto...ma avrebbe voluto semplicemente dire che i ruoli non sono catene e si possono mutare e modificare a seconda dei tempi e delle necessità.
Invece si finisce con ricoprire ruoli definiti nei particolari come tatuaggi che non abbiamo scelto, contratti che non abbiamo mai firmato che rischiano di autolesionarci.
"Ci vorrebbe un coltello" asserì.
E se ne andò.

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