mercoledì 15 novembre 2023

L'asfalto

Sgomitava tra le maschere in cerca di conforto. 

Correva anche da ferma.

Era stravolta.

Cercava quello sguardo vero. Quello sguardo che non era mai esistito.

Continuava agitandosi silenziosa.

Sentiva quel cuore premere per una preziosa scintilla. 

Iniziò a stracciare ogni travestimento e sotto trovò solo dei manichini. Sagome di esseri umani. Cartonati.

Gli occhi spalancati dall’orrore di quella terribile realtà. 

Affannava.

Annaspava.

Si immobilizzò in quel cimitero di finzione. Lo scenario più oscuro e nitido mai visto prima.

“Ci sono solo io qui?” - chiese guardandosi intorno.

Iniziò a singhiozzare accasciandosi sulle ginocchia.

L’asfalto era l’unica verità di quel momento. Il nero asfalto duro, pregno di presente.

Il corpo saturo di ogni emozione possibile.


Il fascio di luce puntò su di lei e su tutte le sue vergogne, sulle sofferenze, su quell’intensa solitudine, su quel gelido istante.



 Aveva la maschera, vero?

L’ha sempre avuta. È terribile.

 Ora ci sei solo tu. 

Anche prima c’ero solo io, ma non lo sapevo. È terribile.

 Sì, è terribile. Ora che farai?

Vorrei urlare.

 Fallo.

Vaffanculo - urlò - ridammi indietro tutto il mio amore! 


 Provai tenerezza. Una caldissima tenerezza. Provai ad abbracciare quel ghiacciolo per ricordarle che il calore era il dono più grande. Il suo cuore, era la ricchezza più dolce che potesse avere in questo mondo marcio.




Rimanemmo su quell’asfalto cingendoci le vite. E ci accorgemmo che la Luna era proprio sopra di noi, rispuntando con timidezza a prendersi cura di quella inaspettata magia.

 https://youtu.be/JNJv-Ebi67I?si=PAyeGn6d2acTUQwo

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