venerdì 20 gennaio 2023

Respira

 “Respira.

Fermati e respira.” diceva la voce da quella tv 50 pollici in quel soggiorno privo di aria. Era quel disperato canale di Youtube della meditazione guidata a cui aggrappavi ogni ultimo lascito di speranza.


Il respiro era affannato dalla fatica degli ultimi anni e sapeva che a volte sembrava impossibile far entrare quel nuovo ossigeno dentro e trovare quell’energia che serviva anche stavolta. 

Anche stravolta.


Sorvolati tutti i pensieri di ogni ormai spenta illusione rispolverata, restava poco.

La musica si alzò e tentò di scovare ancora un battito. 

Si fece spazio ed arrivò al cuore e fece una respirazione immediata: un soffio di vita per riemergere. Era l’ultima possibilità.

Il corpo si era inaridito in poco tempo.

Irrigidito dal dolore.

Impietrito dalla disperazione.

La luce delle candele urlava di essere vista.

Era il silenzio più assordante mai percepito.

Eppure era arrivata anche la neve, col suo silenzio solitamente calmante. Ci chiedevamo cosa contenessero quei cristalli d’acqua quella sera. Quel silenzio era orrendo.


E allora hai chiuso gli occhi, sperando di risvegliarti tra le nuvole e rivedere il tuo mare e risentirti a casa, anche solo per un attimo.

Rimanemmo tutti a pregare che il tuo desiderio si avverasse.




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