mercoledì 15 maggio 2019

Bisogno di incoscienza




Con la Luna sulla testa e le onde a pochi metri faccio fatica a mentire.

Non c’è alcuna certezza nel vivere le emozioni.
Non c’è alcuna rassicurazione del tipo “non farà male”. Ma qual è l’alternativa?
Inizia con la A di “accontentarsi" o con la F di "fingere che vada tutto bene”.

La Luna preme nel ricordare ancora una volta che la vita è solo una.
Ma a volte l’anima è come se fosse unta e scappa da ogni presa. O forse è la testa?

Crea disagio limitarsi.
Crea disagio impersonare chi non siamo, ma proviamo a tutelarci.
Proviamo a tutelare la nostra tanto ambita, sudata, guadagnata individualità.
Non abbiamo ancora trovato il modo di farla convivere con un’altra individualità, senza limitare nessuno.

A volte ci sono più parole nei silenzi e nelle cose non dette.
A volte è tutto così chiaro che è inutile parlarne.
Sarebbe tutto più facile se fosse sempre estate.
Sarebbe tutto più semplice se non avessimo memoria dei brandelli di cuore sparsi qua e là, a ricordarci quanto abbiamo dato e quanto abbiamo sofferto.
Sarebbe tutto più vivibile, se non avessimo il terrore di rivivere un dolore.


Vorrei dirti “io ci sarò” e vorrei sentirmi dire che ci sarai.
Vorrei dirti che non farà male e vorrei lo stesso da te.
Vorrei dirti che non ho paura, ma al solo pensiero di un tradimento di fiducia mi si è accellerato il battito cardiaco.
Se dovesse dipendere tutto dalla razionalità non sarei mai pronta.
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“Vivi come se fosse sempre estate”, scrisse un post-it e lo attaccò al muro.

Dopo qualche mese, con il cuore in brandelli lo guardò e sorrise.

Sorrise perchè nonostante tutto capì di essere ancora viva e accade sempre quando smetti di credere, arriva qualcosa che ti sfiora e dopo poco ti perfora e non hai scelta, perchè è già entrata.

(tratto da una storia vera)

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