sabato 16 febbraio 2019

Le cose accadono.

(da un diario)

Si sciolse il ghiaccio, si allagò il bagno, la casa.
Le sembrò un incubo. Poi capì che era stato un miracolo.
Capì che era viva.
Capì che nella rinascita e nella ricostruzione, durata un anno (ma ancora in corso), era stata riaccesa anche la parte del cuore che pensava non sarebbe mai più stata capace di riaccendere, non in quel modo.

Le cose accadono.
Non ci viene chiesto se siamo pronti, altrimenti, spesso, la risposta che daremmo sarebbe NO.
Sempre pronti a schermarci, armati di maschera.
Sempre pronti a tracciare il limite oltre il quale non si va perché fidarci è quanto di più grande possiamo dare, "semplicemente" perché fidarsi equivale ad affidarsi.
Affidarsi.
Abbiamo il terrore che non ci tengano a galla, che poi cadiamo e sprofondiamo, seduti a gambe incrociate a guardare le pareti dipinte di illusioni e sogni a forma di cuore e sole...da soli.
Se mi chiedessero oggi "Sei pronta ad affidarti?" Direi di no, eppure un po' di pareti le avevo già dipinte, pur non conoscendo.

Qualcuno a scuola ci ricordava che "Solo lo stupore conosce" ed è così: lo stupore va a fondo, ad esplorare le migliori maestrie delle nostre capacità razionali ed emozionali, quelle che non tutti hanno gli occhi per vedere e tu, attraverso lo stupore, prendi (e dai) le chiavi giuste e ti lasci trasparire con una limpidezza a tratti sconcertante, perché non siamo abituati alla sincerità 100%, non siamo abituati all'empatia, alla telepatia e a comunicare nel silenzio.

Mi ammiro, mi ammiro per esserne stata in grado, per quanto poco sia durato... è come quel manichino in Strada Maggiore: l'armatura col buco al cuore luminoso: "Ho trasparito", ecco sì, ho trasparito.



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