domenica 4 marzo 2012

- Dialoghi silenziosi -





“non ho passato”
“non è possibile”

“invece si, sono ciò che vedi”

“non è possibile, hai sicuramente qualcosa da raccontare”

“si può essere senza raccontare?”

“non ci ho mai pensato prima”

“sei ciò che sei nel presente, probabilmente, anzi sicuramente a causa del passato"

"E allora vedi che ce l'hai un passato?"

"Siamo abituati a credere che se conosciamo il passato di una persona, allora la conosciamo davvero perchè  ci ha raccontato la sua evoluzione. Ma se non l'avesse fatto e noi conoscessimo solo il "risultato" del suo vivere...cambierebbe qualcosa? 
Forse saremmo meno prevenuti di quanto non siamo abituati ad esserlo. 
IO SONO CIO' CHE VEDI OGGI."

"Dici?"

"Del resto ogni racconto è indirizzato da un punto di vista che potrebbe differire da quello di chi ascolta.
Semmai tu chiami DEBOLEZZA ciò che per me è conseguenza di DISPERAZIONE o viceversa.
Insomma se mi racconto rischio di condizionarti nel tuo conoscermi...o sbaglio?"

"Non lo so, forse fa bene raccontarsi, confrontarsi, anche perchè l'evoluzione non è uguale per tutti..."

"Forse hai ragione...pero' c'è ancora troppa gente fossilizzata nei racconti, 
occupata a mettere etichette qui e lì su persone che ormai non esistono più
ed è un vero peccato...io sono stanco di etichettare e giustificare comportamenti...siamo ciò che siamo oggi, punto e basta!"

"E' colpa dei talk show! "

"Ahahah! Sarà così!"



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