venerdì 28 giugno 2024

Certi giorni devi solo danzare con i tuoi demoni

Certi giorni devi solo danzare con i tuoi demoni, occhi negli occhi.

Certi giorni sono più alti di te e c’è bisogno che ti prendano in braccio per mantenere il contatto visivo.

Devi lasciarti stringere in quell’abbraccio che sembra una morsa e ti toglie il fiato.

Devi farti schiacciare fino a perdere (di nuovo) un attimo, la speranza.

C’eri solo tu.

Ci sei solo tu.

Ci sarai solo tu.

La tua più grande forza.

Certi giorni l’autenticità è la tua condanna. Soprattutto quando intorno hai teste che adorano stare sotto la sabbia per annientare il sentire. L’empatia non è di casa, non è a casa. 

Hai spento i fari delle pupille. Sei nel buio. Lo conosci bene, lo conosci già.

Avevi promesso di non tornarci più e quindi con te c’è anche la rabbia verso di te. 

Eppure è tutto nel cervello, anche stavolta.

Basterebbe ricordare che non giocate nella stessa squadra… e non è una novità.

A testa alta, consapevole dell’indifferenza verso il tuo dolore, giocano beati nei loro proiettori.

Una beatitudine senza gambe.

Una felicità senza ossa.

Una salda etichetta incollata con lamenti quotidiani.

Si sentiranno ancora meglio dopo averti calpestato i sentimenti ancora una volta? Ne saranno consapevoli?


Piangi, se vuoi. Ma bevi il doppio dell’acqua intanto.

Nulla si evolve in certi esseri umani e non puoi farci nulla.

Però per te sì. Ancora una volta. Anche se credi di non avere più la forza.

Anche oggi ce l’hai fatta, a rimanere nella tua squadra.





domenica 2 giugno 2024

Il momento del CLIC

(...) Io aspetto Brooke Logan, ma non si è ancora palesata.


“Chissà se ti ricordi quella sera che ti mandai degli audio lunghissimi per raccontarti quello che avevo provato e quanto fossi fiera di me, per essere stata, nonostante tutto, autentica fino alla fine. Io me la ricordo come se fosse ieri. Quello è stato il momento del CLIC, quello forte. Quella sera ho capito che io e te facevamo parte di due squadre diverse. Di quelle per cui non cambi fede, né divisa.

Io facevo parte di quelli che ancora ci credevano e tu no. Io volevo una storia autentica e con le nostre regole, qualunque fossero, purché decise insieme. 

Con te mi sono resa conto di essere maturata tantissimo, ma purtroppo tu non lo eri. Era più facile scivolare di qua e di là”

(...)

Tira un sospiro di sollevata tristezza.

Vorrei abbracciarla.

Intorno si è creato un silenzio di attesa.


“Mi dispiace che tu non ce l’abbia fatta ad accettare te stesso e le parti buie. Io ci avevo creduto in te ed ero quasi certa che ce l’avresti fatta, con me a fare il tifo per te, al tuo fianco.”