martedì 13 maggio 2025

Aliens.


Avevano accordato anche quella sera i loro strumenti: ognuno con la sua droga.

Risultavano agli occhi di molti come incapaci di vivere e ancora peggio: incapaci di accettare se stessi ed essere se stessi. 

Ma quella notte… li vidi con occhi diversi.

Nella penombra di una fresca Luna calante trovammo il denominatore comune:

dovevamo domare il sentire per non impazzire.

Ognuno aveva i suoi demoni da tenere a bada.

La Signora Solitudine, la Padrona Ansia, La Lacerante Dea del Dolore della Perdita di un Amore, il Conflitto Genitoriale, L'Ingrassata Noia: erano solo alcuni dei protagonisti delle nostre menti e quella società che ci chiedeva di andare a 300 all’h poteva finalmente rallentare.

Il tempo non c’era più. Non ce ne fregava un caxxo delle lancette.

C’era un ritmo condiviso che ogni tanto i corpi seguivano. 

Era un rito liberatorio. 

Era un’energia che prendeva tutto lo spazio disponibile.


Il cielo era nero e ci piaceva così. Potevamo nasconderci meglio dal mondo.

Ogni immagine si affievoliva fino a perdere i confini, ma soprattutto la valenza.

Avevamo tutti bisogno di smascherarci per un po’ e sentirci leggeri.

Ognuno a modo suo.

Non c’era passato e non c’era futuro.

Era perfetto.



 

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