Accadde ancora una volta e nonostante la nebbia intorno, sorrise.
Tutto è uno e uno è parte del tutto.
Ognuno lo chiamava a modo suo, ma in pochi lo sperimentavano.
Bisognava APRIRE l’acuto ascolto e alzare quella diga, così che tutto potesse fluire dentro e fuori.
“Tu sei un essere superiore” le disse. E lei provò a registrarlo, per farglielo ripetere e ricordarlo il giorno dopo, averne prova… ma il video si interruppe proprio un attimo prima di quella frase. Però la ricordò lo stesso, così come i baffi fuori moda di quell’uomo.
Ci si riconosce. Ci si riconosce.
E in quel sottoterra arrivavano sempre più torce a fare luce.
“Hey, vedi che ci sono anche io qui e ti ho visto. E ti ho sentito. Sarà così ancora e ancora. Tieniti sempre pronta”
Siamo tutti esseri superiori in questo posto che in certi giorni è stato pieno di silenzio assordante.
Scaviamo senza pala, sorridiamo con tenacia.